Storia di famiglia
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Presentazione del libro
E ADESSO VADO AL MAX!
10 anni di “coma” e ritorno - La storia di Massimiliano Tresoldi
Sarà presente il sindaco Alessandro Cattaneo
Ci stiamo preparando al VII incontro mondiale delle famiglie che si terrà a Milano dal 30 maggio al 3 giugno prossimi. Un incontro importante in un contesto culturale in cui la famiglia non viene più considerata nel suo ruolo fondante, di perno della società, ma quasi come uno scomodo, antiquato orpello. Giovanni Paolo II aveva affermato che “il futuro dell’umanità passa attraverso la famiglia”. Oggi sembra che stia accadendo il contrario e nei modi più diversi si decreta la morte della famiglia. Presentata spesso come luogo in cui più facilmente possono accadere violenze, o ridotta a luogo di consumo, essa soffre certamente di una “forma di miseria spirituale”, frutto aspro di una modernità caratterizzata dalla perdita di riferimento ai valori spirituali, in ultima analisi a Dio. “La povertà più grande è la mancanza d’amore”, ha detto recentemente papa Benedetto. Gli fanno eco le parole di Madre Teresa che scrisse: “La peggiore malattia oggi è il non sentirsi desiderati né amati, il sentirsi abbandonati. Vi sono molte persone al mondo che muoiono di fame, ma un numero ancora maggiore muore per la mancanza d’amore. Ognuno ha bisogno di amore. Ognuno deve sapere di essere desiderato, di essere amato e di essere importante per Dio. Vi è fame di amore e vi è fame di Dio”. Parole forti, che descrivono anche il nostro tempo. Il nostro mondo ha voluto dimenticare che Dio è Amore e si è trovato non solo più povero e sfiduciato, ma orfano. Più volte l’abbiamo ripetuto: la crisi oggi non è solo economica, ma antropologica e culturale. Anche la famiglia è stata colpita ed è stata messa in crisi la sua stessa natura. Considerarla come l’ultimo e più affidabile luogo di custodia dell’umano sembra oggi un’utopia o un’aspettativa fuori tempo. Eppure chiunque abbia a che fare con i giovani non può che ammettere che le cose stanno proprio così. Dove manca la famiglia o essa soffre di difficoltà interne, sono più frequenti gli squilibri e le alterazioni del comportamento, le sofferenze della psiche. Dove manca la condivisione di un destino, di una prospettiva buona per la vita, si insinua la sofferenza dell’animo, la sfiducia verso il futuro e la noia domina un presente vuoto di significato. Per prendere forza la famiglia ha bisogno di vedere esempi positivi. Storie che trasmettano forza d’animo, una posizione ragionevole e coraggiosa nei confronti delle difficoltà e delle sofferenze che la vita può riservare. La prossima settimana avremo la possibilità di sentir raccontare una di queste storie che rianimano e aprono a una prospettiva fiduciosa. Verrà presentato un libro, il racconto di una mamma e di una famiglia che si è ritrovata unita e decisa a combattere di fronte a un figlio “in coma” dopo un tragico incidente d’auto. Lucrezia Tresoldi, mamma di Massimiliano, consegna il suo diario di madre che ha lottato e lotta per la vita di un figlio che i medici avevano dato per spacciato, considerato come un tronco d’albero morto. La tenacia e la lotta contro un atteggiamento passivo e irragionevole hanno avuto la meglio e Max è qui, cosciente, limitato nel fisico, ma deciso, ogni momento della sua giornata, a fare un piccolo passo in avanti, spesso impercettibile da chi osserva dall’esterno, ma percepibile da Max, che ha il cuore debordante di amore per la vita. Non c’è sofferenza che non porti frutto, vien da pensare guardandolo. Chi lo ascolta, soprattutto un giovane, riceve una sferzata. È un benefico colpo al nichilismo di oggi, un colpo duro, che lascia umidi gli occhi e il cuore gonfio di speranza. Max sarà dal Papa, a Milano. Noi gli faremo compagnia.