Emergenza cristianofobia
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La Camera
premesso che:
nuovi gravissimi episodi di violenza che hanno di mira le comunità cristiane hanno sconvolto nei giorni scorsi l'Africa. Infatti, in una serie di attentati – due in Nigeria e un terzo in Kenia – sono stati uccisi nei giorni scorsi più di venti pacifici fedeli in preghiera. La violenza più grave è stata perpetrata nella seconda città della Nigeria, Kano, dove uomini armati hanno attaccato un gruppo di cristiani che celebravano la Messa in una delle aule della Bayero University. Il raid ha provocato almeno 16 vittime ed una ventina di feriti, dei quali vari sono in gravi condizioni;
in un secondo attacco, effettuato sempre nel nord della Nigeria, un commando ha aperto il fuoco contro un gruppo di fedeli radunati per la liturgia nella cappella Church of Christ in Nigeria di Maiduguri. Secondo le fonti, almeno cinque persone hanno perso la vita nell'attacco nella città, una roccaforte del gruppo estremista islamico Boko Haram. Il gruppo, che nel gennaio 2012 aveva ucciso in un altro attacco almeno 160 persone a Kano, viene ritenuto responsabile degli attacchi del 29 aprile 2012, che portano infatti entrambi il «marchio» della fazione prossima ad Al Qaeda;
«La Chiesa, specie quella cattolica, è un obiettivo perché, agli occhi dei fanatici di Boko Haram, rappresenta quella cultura e quei valori occidentali che essi affermano di combattere, in particolare l'istruzione occidentale», ha detto il presidente della Conferenza episcopale della Nigeria, monsignor Ignatius Ayau Kaigama;
dall'altro lato del continente, nella capitale del Kenia, Nairobi, un uomo ha lanciato il 29 aprile una granata all'interno della God's House of Miracle Church, uccidendo il celebrante. Anche se l'attacco non è stato rivendicato, si ritiene possa essere una nuova rappresaglia da parte dei combattenti islamici di Shabaab per l'intervento dell'esercito keniano in Somalia;
a questi casi eclatanti si somma in Paesi del vicino e medio Oriente nonché dell'Asia profonda la quotidiana e progressiva pratica silenziosa di omicidi confessionali e l'induzione all'espatrio dei fedeli delle antiche Chiese apostoliche, determinata oltre che dallo stillicidio cruento, dalla compressione crescente degli spazi di presenza e libertà per le minoranze cristiane in numerosi Paesi dell'Asia;
non si tratta di episodi isolati, ma di un'aggressione sistematica alla libertà religiosa, «madre di tutte le libertà», come già affermato nella Risoluzione unitaria Mazzocchi ed altri del 12 gennaio 2011. In essa si denunciava la «cristianofobia» e si chiedeva l'intervento ad ogni livello del Governo e delle istanze internazionali per garantire i diritti umani e tra essi specificamente quello della libertà di religione;
da allora la pratica di omicidi singoli o di massa di cristiani lungi dall'essere abbandonata, è cresciuta di intensità e di qualità. Basti solo segnalare l'omicidio di Shabhaz Bhatti, Ministro per le minoranze in Pakistan, assassinato da un commando di terroristi islamici a Islamabad il 2 marzo del 2011, per la sua strenua difesa in particolare di Asja Bibi, una donna condannata a morte per «blasfemia»;
in Iraq è in corso una vera e propria pulizia etnica, che si attua con rapimenti e assassini selettivi, così da indurre alla diaspora una comunità che preesisteva all'Islam. Lo stesso rischia di accadere alla comunità copta in Egitto;
la persecuzione ai danni dei cristiani e ogni persecuzione religiosa sono intollerabili non solo da un punto di vista confessionale, ma soprattutto in ragione della garanzia e della tutela della giustizia e della libertà di tutti;
occorre assumere iniziative perché queste vittime, come ha sostenuto il Cardinale Scola, non siano oltraggiate, oltre che dalla barbara uccisione, anche con il silenzio e l'indifferenza,
impegna il Governo
ad assumere ogni iniziativa di competenza affinché la persecuzione contro i cristiani sia considerata un'emergenza internazionale gravissima in ogni consesso e diventi oggetto di condanna esplicita, e di interventi coordinati ed efficaci da parte delle autorità e delle organizzazioni sovranazionali e internazionali.
(1-01029) «Renato Farina, Pianetta, Baldelli».