La mascalzonata dell'Annunziata
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''I funerali di Lucio Dalla sono uno degli esempi più forti di quello che significa essere gay in Italia: vai in chiesa, ti concedono i funerali e ti seppelliscono con rito cattolico, basta che non dici di essere gay''. Lo ha detto Lucia Annunziata, nel corso della sua trasmissione 'In mezz'ora' su Rai Tre, perdendo così un’occasione per tacere di qualcosa che gli interessati non avevano ritenuto fosse il caso di condividere con il pubblico.
Lucio Dalla era e resterà per sempre un grande artista, un poeta, una persona che ha saputo raccontare la vita, la morte, la quotidianità, il dolore e l’amore, un uomo che tutti hanno descritto come generoso, disponibile, autoironico, le sue canzoni sono la colonna sonora della vita di intere generazioni.
Come lui stesso ha avuto modo di sottolineare in alcune interviste era un cattolico praticante, della morte diceva che non era altro che “il secondo tempo”. Niente di strano quindi che i suoi funerali si siano celebrati in Chiesa, e non è ostracismo, ma rispetto, che le sue scelte sessuali non siano state sbandierate dagli amici.
Le sue scelte sessuali non ci riguardano, non perché siamo ipocriti, ma perché siamo liberi e ognuno è libero di fare le sue scelte, se si tratta di un cattolico sarà eventualmente un problema suo, se la vedrà con il suo confessore e Dio, non spetta certo a noi, né giudicarlo, né rendere pubblico un aspetto della sua vita che come tanti altri aspetti Dalla aveva preferito tenere per sé.
Bene hanno fatto quindi i suoi amici a rispettare il suo riserbo.
Chi in questi giorni ha scambiato il rispetto per ostracismo, ha dimostrato ancora una volta che non è il catechismo della Chiesa Cattolica che condanna gli omosessuali, per assurdo a discriminarli sono coloro che li vorrebbero tutti uguali, tutti orgogliosamente gay, quando invece ognuno ha il diritto di vivere le proprie scelte come crede anche con discrezione, con serenità o con dolore a noi non è dato di sapere, il coming out sarà anche di moda, ma Lucio Dalla ci ha insegnato che lui delle mode se n’è sempre fregato.
A pensar male si fa peccato ma s'indovina, e viene il dubbio che Lucia Annunziata dovesse farsi perdonare una dichiarazione fatta sopra le righe, infatti, la conduttrice di "In mezz'ora" rispondendo a Michele Santoro sul monologo sanremese di Celentano aveva detto: "Io lo avrei difeso anche se avesse detto che i gay vanno mandati nei campi di sterminio".
Si era scatenato il putiferio delle associazioni omosessuali, perché si sa che su certi temi non si può scherzare e nemmeno esagerare.
Se però per farsi perdonare la ha pensato di usare Lucio Dalla e il suo funerale in Chiesa, allora si è proprio trattato di una mascalzonata.