Fiorello lo show del “salvapischelli”
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Fiorello fa il suo show, è bravo, sa cogliere le sfumature dei personaggi che imita, i cambiamenti della società, è uno che “tiene” il palco da solo, che non teme il confronto e gli ascolti gli danno ragione. Ride, scherza, canta, si commuove, coglie l’occasione dell’ultima serata de "ilpiùgrandespettacolodopoilweekend", per fare le sue gag, i suoi duetti con Baudo, Jovanotti e per promuovere l’uso del preservativo.
L’occasione gli è offerta dalla polemica sulla circolare Rai che avrebbe vietato l'uso della parola “profilattico” in occasione della Giornata mondiale contro l’Aids del 1 dicembre, erano seguite le smentite: “nessuna indicazione è venuta dal Ministero circa l’uso della parola profilattico e preservativo all’interno di programmi Rai nella giornata mondiale dell’Aids lo scorso 1 dicembre”, aveva precisato il ministero della Salute
Vero o falso, la verità non interessa, basta un pettegolezzo, una boutade, un presunto sgarbo perché si cavalchi il tifo. Siamo diventati dei tifosi noi italiani, pro e contro ogni cosa, senza un giudizio, senza desiderio di verità, solo cieca tifoseria.
Fiorello coglie l’occasione al balzo e dalla cattedra invita i giovani a fare prevenzione, ad avere rapporti sessuali “protetti”, chiamatelo come volete anche “salvapischelli” dice, ma usatelo.
Lo sa di avere coniato un nuovo termine, un tormentone rap che rimarrà nel gergo.
Magari la salvezza si potesse delegare a un preservativo, ma del resto se riuscissimo a guardare la realtà senza pregiudizi, sapremo che i paesi in cui si fa prevenzione, educazione sessuale sin dalla più tenera età, in cui i preservativi sono distribuiti a scuola, sono i paesi in cui le adolescenti restano incinta prima dei 16 anni. Nessuno che legga i dati che dicono che inspiegabilmente le malattie a trasmissione sessuale non si debellano con la distribuzione dei preservativi ma con l'educazione a una sessualità più "fedele".
Qualche domanda dovremmo pur farcela o no?
Troppo difficile, dire che il preservativo salva la vita è senz’altro più comodo che dire che saltare di fiore in fiore come farfalle non fa bene né al cuore né alla salute, ma sarebbe “bigottismo” non sia mai!
Fiorello fa lo showman, certo, come tutti quelli che catalizzano lo schermo è volontariamente o involontariamente anche educatore, ci si poteva aspettare che recitasse una poesia di Nazim Hikmet o di Neruda, che commuovesse tutti con vere parole d’amore, lo avrebbe di certo fatto bene.
Lo avremmo ascoltato e di certo, le sue parole oggi sarebbero state copiate su FB, sui diari delle adolescenti e sugli sms degli innamorati.
Ci voleva più coraggio, la bellezza richiede sempre coraggio.
Gli autori hanno preferito la via breve o forse più semplicemente non conoscono la via della bellezza e del vero Amore.
Il "rap del preservativo" è stato di certo più facile del rap dell’amore vero “Mentre l'amore mio è fragile come un fiore, ha sete della pioggia, muore se non c'è il sole. Io ti voglio bene e ne ringrazio Dio, che mi da la tenerezza, che mi da la forza, che mi da la libertà che non ho io.”
Oggi Famiglia Cristiana si dice indignata per il cattivo gusto di Fiorello e le associazioni gay si dicono felici, perché uno show di Fiorello vale ben più di tanti spot.
Di nuovo tutti a fare il tifo e a perdere di vista la palla.
Nessuno che dica che amarsi è una cosa meravigliosa, che dica -vogliatevi bene - siete fatti per un amore grande, riverbero dell’amore e della cura con cui siete stati pensati, abbiate rispetto per il vostro corpo e per quello della persona amata, quale modo più grande di dimostrare amore al vostro amato?
Custodite l’amore perché possa crescere forte e vero, perché possa resistere alla brezza e al vento.
La sessualità è una cosa bella, preziosa, ci vuol ben più di preservativo a custodirla.
Invece siamo qui a polemizzare gli uni contro gli altri di carta e penna armati e l’amore quello vero intanto guarda e tace
Sei la mia schiavitù sei la mia libertà
sei la mia carne che brucia
come la nuda carne delle notti d'estate
sei la mia patria
tu, coi riflessi verdi dei tuoi occhi
tu, alta e vittoriosa
sei la mia nostalgia
di saperti inaccessibile
nel momento stesso
in cui ti afferro
Nazim Hikmet
…e il cielo chiude su te le sue ali
portandoti, traendoti alle mie braccia
con puntuale, misteriosa cortesia.
Per questo canto il giorno e la luna,
il mare, il tempo, tutti i pianeti,
la tua voce diurna e la tua pelle notturna.
Pablo Neruda