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L’esistenza diventa un’immensa certezza

Fonte:
CulturaCattolica.it

Come è possibile sostenere questa affermazione in tempi di incertezza morale, economica, sociale? Il titolo del “Meeting per l’amicizia fra i popoli 2011”, tuttavia, introduce questa provocazione. Cosa può rendere l’esistenza un’immensa certezza? Cosa fonda questa che sembra essere una promessa e una speranza? Può reggere di fronte ai drammi di questa estate, alla carestia nell’Africa orientale, alla tragedia di Oslo? Alcune voci ci aiutano a rispondere a queste domande. In particolare il vescovo della diocesi cattolica di Oslo e quello della Chiesa riformata. C’è buio ovunque, ha affermato il vescovo in un’intervista ad Avvenire, ma guardiamo alla luce. «Ciò che (l’attentatore) ha fatto non appartiene a nessun credo». E la convinzione che l’odio non debba trionfare sull’amore. E la memoria conserverà quel venerdì come un “Venerdì di Passione”. Come dire che la chiave di lettura degli eventi che segnano l’esistenza non coincide con l’evento stesso ma lo supera. Viene da fuori. Non è mai l’uomo a dare ai fatti il significato che consente, soprattutto in casi dolorosi come quelli citati, la loro accettazione. Accettare non significa disimpegno, bensì assumersi una responsabilità personale e comunitaria affinché si creino le condizioni per cui fatti così gravi non accadano più. La luce che può illuminare questi eventi viene dal Mistero di Dio che ha offerto il Figlio, che ha sofferto ed è morto per tutti, che ha portato su di sé tutte le tragedie del mondo. Si può tornare a sperare se si sa di appartenere, se si considera la vita qualcosa che ci è stato donato. Non siamo padroni della gioia o del dolore. Che l’esistenza sia certa dipende dalla coscienza che abbiamo di noi. Dipendere dalle circostanze, dalla fatalità del caso è disperante ed è la negazione delle attese del cuore. Dipendere dal Mistero che ha promesso che neppure un capello del nostro capo andrà perduto, è la possibilità della certezza, di una positività anche tra le lacrime. Per questo l’invito al Meeting di Rimini e a donare un nostro, anche piccolo, contributo per chi rischia la vita.

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