Condividi:

Il Papa: "solidarietà e sollecitudine" ai cattolici cinesi

Fonte:
CulturaCattolica.it
Giornata di preghiera per la Chiesa in Cina: Sheshan sotto controllo; sacerdoti arrestati

Benedetto XVI, chiede di pregare per mostrare “solidarietà e sollecitudine” verso le “sofferenze passate e presenti” dei cattolici cinesi. Varie comunità sotterranee pregano per i loro vescovi, da decenni scomparsi nelle mani della polizia, e dei quali non si conosce il destino. Fra essi si ricordano mons. Giacomo Su Zhimin (diocesi di Baoding, Hebei), 77 anni, arrestato e scomparso dal 1996 e mons. Cosma Shi Enxiang (diocesi di Yixian, Hebei), 88 anni, arrestato e scomparso il 13 aprile 2001.

Apprendiamo da ASIA News che dopo l'appello del Papa " i sacerdoti sono stati “portati via dalla polizia, per un giro turistico a spese del governo” per impedire loro di fare il pellegrinaggio a Sheshan, come avevano programmato. Ieri nessuna comunità sotterranea della città ha potuto celebrare la messa per l’assenza dei loro sacerdoti."

La Cina di oggi è ancora un Paese dove vi è un forte controllo sociale sulla vita delle persone.
Si vive una pressione che tocca i vari aspetti della vita, dalla libertà di associazione (sottoposta ad autorizzazione governativa) a quella di culto, sino al controllo su internet, i siti non in linea con l’ideologia del regime vengono oscurati.
Particolarmente difficile è la condizione dei cristiani. I Vescovi cattolici che vogliono restare fedeli al Papa vengono considerati traditori della Patria, perché l’obbedienza ‘spirituale’ di un cittadino cinese a uno Stato straniero (la Santa Sede) viene punita con pene severissime.

Eppure, la repressione sembra non fermare la rinascita religiosa.
Sarà perché come diceva Padre Dudko, che dopo aver trascorso 8 anni e mezzo nel lager da studente in teologia, divenne parroco presso Mosca: “La fede si indebolisce in mezzo al troppo benessere, in Occidente c’è il benessere, perciò la fede è più debole. La nostra fede che porta la croce rafforzerà anche la fede dell’Occidente, la fede “con tutti i comfort”.

Preghiera a Nostra Signora di Sheshan

Vergine Santissima, Madre del Verbo incarnato e Madre nostra,
venerata col titolo di "Aiuto dei cristiani" nel Santuario di Sheshan,
verso cui guarda con devoto affetto l’intera Chiesa che è in Cina,
veniamo oggi davanti a te per implorare la tua protezione.
Volgi il tuo sguardo al Popolo di Dio e guidalo con sollecitudine materna
sulle strade della verità e dell’amore, affinché sia in ogni circostanza
fermento di armoniosa convivenza tra tutti i cittadini.

Con il docile "sì" pronunciato a Nazaret tu consentisti
all’eterno Figlio di Dio di prendere carne nel tuo seno verginale
e di avviare così nella storia l’opera della Redenzione,
alla quale cooperasti poi con solerte dedizione,
accettando che la spada del dolore trafiggesse la tua anima,
fino all’ora suprema della Croce, quando sul Calvario restasti
ritta accanto a tuo Figlio che moriva perché l’uomo vivesse.

Da allora tu divenisti, in maniera nuova, Madre
di tutti coloro che accolgono nella fede il tuo Figlio Gesù
e accettano di seguirlo prendendo la sua Croce sulle spalle.
Madre della speranza, che nel buio del Sabato santo andasti
con incrollabile fiducia incontro al mattino di Pasqua,
dona ai tuoi figli la capacità di discernere in ogni situazione,
fosse pur la più buia, i segni della presenza amorosa di Dio.

Nostra Signora di Sheshan, sostieni l’impegno di quanti in Cina,
tra le quotidiane fatiche, continuano a credere, a sperare, ad amare,
affinché mai temano di parlare di Gesù al mondo e del mondo a Gesù.
Nella statua che sovrasta il Santuario tu sorreggi in alto tuo Figlio,
presentandolo al mondo con le braccia spalancate in gesto d’amore.
Aiuta i cattolici ad essere sempre testimoni credibili di questo amore,
mantenendosi uniti alla roccia di Pietro su cui è costruita la Chiesa.
Madre della Cina e dell’Asia, prega per noi ora e sempre. Amen!

Benedetto XVI

Articoli Correlati
Vai a "Ultime news"