Ma è proprio il bunga bunga?
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Egr. direttore,
Se non ci fosse stato Berlusconi e il suo governo da quanto tempo in Italia esisterebbe l’eutanasia e la possibilità di sospendere l’alimentazione e l’idratazione ai malati cosiddetti terminali? Da quanto tempo le coppie gay sarebbero regolari con tanto di diritto ad avere figli? Da quanto tempo esisterebbero bambini con due papà o bambini con due mamme o un single avrebbe la possibilità di adottare un figlio? Da quanto tempo le unioni di fatto, le convivenze sarebbero sullo stesso piano del matrimonio? Da quanto tempo la RU486 sarebbe diffusa come l’aspirina, con la possibilità di assumerla senza nessun controllo? Da quanto tempo il numero di ovuli femminili utilizzati nella fecondazione in provetta sarebbe fuori controllo e sarebbe permessa la sperimentazione e l’utilizzo delle cellule staminali embrionali? Che aiuto riceverebbero le famiglie che vogliono iscrivere i loro figli a una scuola libera, perché non condividono metodi e contenuti educativi della scuola di stato? Esisterebbero ancora una stampa e una editoria non di parte? Eppure ci sono tanti giornalisti, politici, giudici, c’è tanta gente che ritiene il bunga bunga - vero o presunto - di Berlusconi il male peggiore per l’Italia di oggi, una colpa morale gravissima, senza paragoni, una débâcle per l’immagine dell’Italia nel mondo e chiedono a gran voce che Berlusconi se ne vada. A questo punto mi viene il dubbio che per certa sinistra, per certa mentalità radicale (e purtroppo anche per diversi cattolici) il peccato grave e inconfessato di Berlusconi sia un altro: non aver accettato di mettere da parte le radici culturali cristiane del nostro popolo, sostituendole con una ideologia di stampo neoilluministico, radical-chic, materialistica, massonica, priva di qualsiasi memoria cristiana, col chiaro intento di liberare definitivamente l’Italia e la società dal cristianesimo, ostacolo all’affermazione di una mentalità derivata totalmente dal potere di turno e decisa a imporre a tutti gli schemi ideologici del potere. Come cristiano non mi scandalizzo che dei politici non abbiano dei comportamenti individuali moralmente perfetti, non mi metto sul piedistallo dicendo che io sono bravo e Berlusconi è cattivo, prima di tutto desidero e chiedo che ci siano dei politici che come programma non abbiano in mente la distruzione del patrimonio umano e cristiano del nostro popolo e della nostra storia e che non abbiano paura di ispirare le loro scelte e le loro proposte per il bene comune alla verità che il fatto cristiano ci ha rivelato e che duemila anni di storia della Chiesa ci hanno, per grazia, trasmesso fino ad oggi.
Franco Bruschi, Varese