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Siena: sul palio San Giorgio con la kefiah

Fonte:
CulturaCattolica.it
Dialogo interreligioso o furbata islamica?

Il dipinto del palio di Siena realizzato dall'artista libanese Ali' Hassoun ha sollevato un polverone.

Dialogo interreligioso o furbata islamica?

Per la prima volta nella storia ultracentenaria del Palio di Siena, l'incarico di realizzare il "Drappellone", è stato affidato ad un artista di origini libanesi, Alì Hassoun. Originario di Sidone, arrivato in Italia nel 1983 ha frequentato l'Accademia di Belle Arti di Firenze, laureato in Architettura ora vive a Milano.

Il Palio, da secoli, è una delle più importanti e suggestive tradizioni italiane.
La corsa del Palio prende il nome, e non solo a Siena, dal premio: il Palio, dal latino pallium (mantello di lana), era in genere un drappo di stoffa molto pregiata. A Siena, in genere, era destinato alla chiesa del rione vincitore.

Ovviamente soddisfatto per il prestigioso incarico, dopo 15 anni di residenza nel comune di Siena, Alì ha commentato l'importante riconoscimento "quale possibilità di dimostrare che il dialogo interreligioso, tra Cristianesimo ed Islam, è possibile".

Il tema assegnato per il Palio del 2 Luglio è quello della famosa battaglia di Montaperti, svoltasi nel 1260 vinta dalla ghibellina Siena contro la guelfa Firenze.

Nel dipinto ci sono arcieri saraceni, sulla corona della Vergine c'e' la Mezzaluna, simbolo dell'Islam, e la stella di Davide, effigie dell'Ebraismo.

«Le mani dell’Islam sul Palio di Siena», dice il quotidiano leghista La Padania.

«L’abbraccio tra Dio e Allah», sostiene il Comune di Siena.

Io continuo a chiedermi: ma un cristiano avrebbe potuto dipingere Allah con la Croce alla destra e la stella di David alla sinistra?

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