Qualche nota di costume dopo le recenti elezioni regionali
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Le elezioni regionali sono passate ed è iniziata la ridda di commenti: 11 a 2 - 7 a 6 - abbiamo diminuito il gap - siamo stati determinanti - l’assenteismo è giustificato dal fatto che non si è parlato dei problemi reali della gente - siamo andati meglio del previsto - ho avuto contro l’asse Bagnasco-Berlusconi - non abbiamo sfondato ma non è stata una sconfitta, eccetera, eccetera.
Poiché non è una partita di calcio, mettiamo alcuni punti fermi.
− Il centrodestra governa ora Regioni con 42 milioni di italiani, pari al 70%, il centrosinistra governa Regioni con 18 milioni di italiani, pari al 30%.
− Pier Ferdinando Casini afferma che sono stati determinanti nelle Regioni in cui si sono schierati: dove sta il merito? Quando hanno contribuito alla vittoria, si sono schierati qua o là, scegliendo il Candidato più forte.
− Si è fatta la campagna elettorale sui problemi del Presidente del Consiglio e non sui programmi. Vero, ma chi non diceva altro se non che Berlusconi è un piduista ed un golpista, che pensa solo ai suoi problemi giudiziari e non al Paese che dovrebbe governare, con tanto di offensive dichiarazioni su intercettazioni più o meno legali, illazioni e rivelazioni di personaggi squallidi. Di Pietro facendo finta di non essere mai caduto in questa tentazione accalappia voti, ora si atteggia a “uomo di governo” che detta pacatamente programmi anche agli alleati.
− Chi diceva ancora nell’ultima settimana che il Presidente del Consiglio è un disco rotto, e che l’aria stava cambiando?
− Signora Bonino, a parte il fatto che Lei non era al colmo dei pensieri del Cardinale Bagnasco, non si illuda, non si sarà mica aspettata che parteggiasse per Lei?
− Tuttavia mi si lasci dire: tutti coloro, maggioranza, ma soprattutto opposizione, che oggi lamentano di non aver potuto parlate dei temi “veri”, o per lo meno anche dei temi “veri”, perché non lo hanno fatto loro? Chi lo impediva?
Ieri sera, martedì 30 marzo, David Sassoli, Eurodeputato, uno dei cattocomunisti apparso di recente sulla scena politica, ha detto in TV con affettazione, «ma dove potevo parlare dei problemi della gente se hanno soppresso tutte le trasmissioni politiche?» Lo avete presente? Giornalista del TG1, tutto rai e chiesa, è colui che al Parlamento europeo ha sostenuto l’accusa contro l’Italia per violazione della libertà di stampa! Chiedendo la condanna del nostro Paese. Senza trasmissioni politiche dove hanno trovato la possibilità di fare gran cassa su questo grave “sopruso”? Perché gran cassa l’hanno fatta, eccome. E visto che la libertà di stampa, anche secondo il Parlamento europeo c’è, perché non hanno usato i loro numerosi giornali?
A proposito di questi preziosi, insostituibili talk-show, Ballarò, Annozero ed altri, senza i quali la gente rimane disinformata e disorientata, entrambi hanno il loro culmine esilarante nel pezzo dei rispettivi comici. Ieri sera Maurizio Crozza non faceva ridere neppure se stesso, più che comicità era antiberlusconismo stantio e superato, a volte di dubbio gusto, subdolamente giustificato per la par condicio con qualche vecchia battuta sugli Esponenti della sinistra. Insomma una cosa scipita e noiosa; quel clima che di fatto ha contribuito al successo del centrodestra.
Annozero al PalaDozza di Bologna, oltre alla tradizionale obiettività pluralista di Santoro, alla capacità di Travaglio di mostrare errori, tradimenti e malinconiche vigliaccherie, ma anche l’immensa bontà che c’è nel mondo, questa si bipartisan, ha coronato tutte queste qualità con l’intervento di Luttazzi: mera squallida volgarità! Se viene trasmessa su SKY può darsi che qualcuno pensi di disdire l’abbonamento, ma sulle reti pubbliche voglio sperare non trovi ospitalità.