Elezioni regionali 2010. Ci vorrebbe Giovannino Guareschi
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Ci hanno risparmiato i dibattiti politici con la scusa della par condicio, hanno continuato a denigrarsi a vicenda sperando di indebolire l’avversario, in questo momento ore 1,55 è arrivato il dato del Piemonte, dove ha vinto Cota, Formigoni ha vinto in Lombardia, la Lega in Piemonte e Veneto, il Centrosinistra ha perso Campania e Calabria e si è confermato in Emilia, Marche, Puglia, Umbria, Toscana, Liguria e Basilicata.
Ma si sa che il nostro è il paese in cui le elezioni non le perde mai nessuno, dove tutti ottengono più voti di quelli che immaginavano di ottenere e dove se va male “il dato tiene”.
Sono seduta in cucina e dalla televisione accesa in salotto, mi arrivano le voci dei battibecchi tra Rosy Bindi e Bondi che sembrano due galli in un pollaio, Bindi la pasionaria, sembra incapace di vedere nei dati delle elezioni un segnale da leggere, cita il Papa per dire che sta dalla parte degli immigrati, non come quelli che gli immigrati non li vogliono.
Dimentica che il Papa difende i valori non negoziabili, tutti i valori non negoziabili, senza distinguo e non solo quelli che fanno politicamente comodo, Bondi non sa godersi in pace nemmeno le vittorie, basta! Non li reggono più.
Ci fosse Giovannino Guareschi lui si che saprebbe descrivere con maestria le debolezze degli uni e degli altri e anche indicare la strada maestra di chi votando vuole vedere tutelato quello che più di ogni cosa gli sta a cuore, la difesa della vita, l’educazione, la famiglia.
Molti dei giovani di oggi non lo conoscono Guareschi e nessuno forse ha raccontato loro le passioni che in altri tempi hanno agitato i cuori, riempito le piazze, mosso le menti e qualche volta le mani. Quando nelle idee ci si credeva davvero e si riponeva la fiducia in chi rappresentava quelle idee.
Altra storia caro Giovannino, altra storia. Oggi la politica è fatta dalle agenzie pubblicitarie, da chi studia a tavolino gli slogan e magari anche il look del politico di turno, che magari ha poche idee e confuse ma un abito di ottima fattura.
Eppure, questi italiani che sono stati aizzati tutti contro tutti, pensando che non fossero le idee o i fatti a dover essere giudicati, ma che si trattasse di una fede sportiva, gli uni contro gli altri a prescindere dalla realtà, questi italiani, un po’ disillusi, stanchi della solita solfa, hanno saputo stupire tutti, hanno dato un segnale forte e chiaro, che a me pare dire “ecco, vi abbiamo dato fiducia, ora il motore del paese è governato da voi, attendiamo di vedere cosa sapete fare per il bene di questo paese, altrimenti… altrimenti siamo pronti a cambiare, la fiducia non è per sempre”
Questo popolo che guarda anche il grande fratello, che si interessa poco delle cose di casa sua, che ha capito che così non va. Che la scuola deve essere un luogo dove si cresce e non dove si fa violenza a una compagna di classe, mentre il professore interroga in francese e i compagni di classe coprono il misfatto, che chi lavora non deve sentirsi un suddito vessato da leggi e imposte, che il patrimonio culturale, le tradizioni, i valori che ci contraddistinguono non possono essere cancellati ma devono essere valorizzati, devono essere condivisi con chi viene a condividere questo patrimonio di storia e cultura.
Insomma Giovannino, qui le cose vanno in questo modo e da domani al lavoro, vogliamo proprio vedere se il Paese si raddrizza, con il lavoro di tutti e con la consapevolezza che il nostro è "un grande Paese" e perché non hanno spento del tutto la consapevolezza che siamo un popolo.