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Settimana Santa

Fonte:
CulturaCattolica.it

Arriva primavera. Sbocciano, tra l’erba dei giardini, le prime viole. L’aria profuma della stessa attesa del cuore che si sprigiona in cerca del sole per tanto tempo nascosto dal grigio inverno. Inizia anche la settimana santa. Il Giovedì, in cui Gesù consegna il suo cuore agli Apostoli e il Venerdì, in cui percorre il cammino della croce. Sarà nella distrazione e nella dimenticanza generale che passerà la memoria di questi santi giorni? Viviamo tempi difficile, credere è un atto di coraggio. Non fu diverso per Gesù, come ricorda Peguy. “Ma venne Gesù. Doveva fare 3 anni. Ma non perse i suoi 3 anni, non li usò per frignare e per invocare i mali dei tempi. Eppure c’erano i mali dei tempi, del suo tempo. Arrivava il mondo moderno, era pronto. E Lui tagliò corto. Oh, in un modo molto semplice. Facendo il cristianesimo. Mettendoci in mezzo il mondo cristiano. Non incriminò, non accusò nessuno. Salvò. Non incriminò il mondo, salvò il mondo. Questi altri vituperano, raziocinano, incriminano. Medici ingiuriosi che se la prendono con il malato. accusano le pastoie del secolo, ma anche al tempo di Gesù c’erano il secolo e le pastoie del secolo. Ma sulla sabbia arida, sulla sabbia del secolo scorreva una fonte, una fonte inesauribile di grazia. Ah, loro (gli intellettuali di oggi) non imitano Gesù. Sentono, sanno bene che questo mondo è affidato a loro e vedendo lo stato in cui versa, e in che stato dovranno restituirlo, vedendo che cosa hanno fatto del mondo che era stato loro affidato, sapendosi responsabili davanti a Dio… faranno di tutto per non ammettere che è stato commesso un errore di mistica. Speriamo che un giorno, forse, non incriminino Gesù, che non l’accusino, che non gli rimproverino errori di grammatica mistica, che non lo incolpino di averlo fatto Lui, per primo, quell’errore di mistica e di averlo introdotto al cuore del cristianesimo. Li trattiene un ultimo rispetto. Non si sa se li tratterrà per sempre”. In una recente intervista il prof. Barcellona afferma che la nostra è una “società nella quale ci troviamo a perseguire un benessere consacrato da una visione ecumenica in cui la religiosità coincide con l’etica. L’evento di Cristo, che irrompe nella storia, può essere messo da parte. .. ma è solo la pietra dello scandalo che può essere l’occasione per una nuova creazione”. Come a dire che anche a noi spetta di fare il cristianesimo. Non ci salvano i buoni propositi, non hanno la forza di strapparci dall’inerzia opprimente generata dalla sfiducia nel futuro. Occorre portare nella realtà il senso delle cose, del dolore e della gioia, della responsabilità quotidiana portato dalla “pietra dello scandalo”, Cristo, vivo oggi. Perché quella novità che sorge nel cuore contemporaneamente al risvegliarsi della natura non muoia nella rassegnazione, dobbiamo domandare a Chi può tutto. “Convertici e donaci una vita nuova; non permettere che, alla fine, rimaniamo lì come un legno secco, ma fa’ che diventiamo tralci viventi in Te, la vera vite, e che portiamo frutto per la vita eterna”.

* C. Peguy, Veronique, ed Piemme;
Via Crucis al Colosseo, Venerdì Santo 2005

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