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Per il bene di tutti. Ricomincio da me

Fonte:
CulturaCattolica.it

Basta. Della politica non se ne può più. Ma sarà poi politica quella di cui sono pieni i giornali, i programmi televisivi, quella fatta da opportunisti, corrotti e corruttori, depravati e arrivisti che nella politica sembrano aver trovato il modo di non lavorare, gente che pare non sapere nemmeno dove stia di casa il bene comune, gente per la quale la parola “popolo” si traduce in “bacino di voti”?

Sarà politica quella che guarda sotto le lenzuola, che intercetta le telefonate e mette alla berlina chiunque, fregandosene se sta per rovinare un uomo, per danneggiare la sua famiglia, i suoi figli prima ancora che si sia stabilito se si tratta di un innocente o di un colpevole?
Di questo circo Barnum siamo tutti stanchi e disgustati e questo era un po’ lo stato d’animo che ieri sera prevaleva in me.

Formigoni? Certo, un amico, certo uno che ha dimostrato d’essere fatto di un’altra pasta, di credere e di fare una politica come quella che piace a me, ma la tentazione era quella di dire, non ha certo bisogno di me, ce la farà ugualmente, figurarsi!

Poi come a volte accade, decido di andare ugualmente al Palalido all’incontro pubblico dal titolo:
Per il bene di tutti.
Già, per il bene di tutti, forse saranno anche in pochi a lavorare, ma se quei pochi li lasciamo soli, l’inerzia ci pone dalla parte di chi lavora per sé e non per il popolo. Vuol dire che una scelta l’abbiamo fatta. Stare con le mani in mano, equivale stare con coloro che critichiamo.

Ma come si può cambiare? Cominciando da noi, da me. Inutile immaginare che siano gli altri intono a me a cambiare, lo devo fare io, lo devo ai miei figli, bisogna pur che qualcuno dica che un altro mondo è possibile, che il cinismo non paga. Si chiama educazione è per questo che sostengo che ridare le ragioni per cui educare è possibile ed è indispensabile.
E allora ricomincio da me. Perché queste elezioni siano una sfida alla mia tentazione di tirarmi indietro, di cedere a quell’inedia tanto comoda e tanto sterile che lascia che sia chi fa le cose male a prevalere.

Ricomincio da me, dagli amici che stimo, da coloro che hanno dimostrato negli anni con i fatti, con l’impegno, con il loro lavoro che vale la pena, che c’è una politica che sa qual è il bene comune, che sa valorizzare quello che il popolo costruisce senza sostituirsi al popolo, alla sua iniziativa, alla sua voglia di intraprendere, di inventare, di fare, quella politica mi piace e per quegli amici che in questo credono, sono disposta a lavorare. Non mi aspetto che la politica dia risposta al mio desiderio di felicità, ma la politica fa parte della vita, così come il lavoro, la famiglia, gli amici, ed io sono stata educata a non censurare nulla della vita, perché per chi ha fede, non c’è nulla che non ha a che fare con l’uomo, quindi, ricomincio da me, dalla mia voglia di starci, da questa possibilità buona che ho visto in azione.

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