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La via della bellezza

Fonte:
CulturaCattolica.it

È stata la cornice suggestiva e bellissima della Cappella Sistina ad ospitare l’incontro tra il Papa e numerosi Artisti di Paesi, culture e religioni diverse. L’impegno di Paolo VI, che si “assunse il compito di ristabilire l’amicizia tra la Chiesa e gli artisti”, e di Giovanni Paolo II, che scrisse la “Lettera agli Artisti”, sono risuonati nelle parole di Benedetto XVI che li ha invitato ad essere grati dei doni ricevuti e consapevoli della responsabilità di comunicare la bellezza. Quanto è stato detto loro ci riguarda, perché la bellezza nella vita quotidiana è una responsabilità di tutti. Abitiamo in città che offrono spesso un grande aiuto alla scoperta della bellezza. Nelle limpide giornate di cielo azzurro la veste preziosa di una facciata romanica, tra le vie con l’acciottolato di fiume, o le torri rosso mattone che si scorgono da certi angoli periferici al centro storico, o le mura, possenti, di un palazzo quattrocentesco, sono uno strappo dalla distrazione quotidiana se abbiamo il coraggio di un’occhiata non superficiale. Nella nebbia o nel grigio inverno padano, la loro vista apre alla speranza del bel tempo. Tornerà il sole, sembrano dire, perché ci siamo noi. Perché il bello c’è, nascosto sotto la coltre dell’apparenza fredda e inospitale. Ma questo vale per tutto il nostro paese. Eppure lasciarsi colpire dalla bellezza è diventato un fatto eccezionale, nonostante che, come diceva Dostoevskij, senza la bellezza non si possa vivere. Abbiamo bisogno di essere aiutati a cercarla e a riconoscerla. “Troppo spesso, però, la bellezza che viene propagandata è illusoria e mendace, superficiale e abbagliante fino allo stordimento e, invece di far uscire gli uomini da sé e aprirli ad orizzonti di vera libertà attirandoli verso l’alto, li imprigiona in se stessi e li rende ancor più schiavi, privi di speranza e di gioia. Si tratta di una seducente ma ipocrita bellezza, che ridesta la brama, la volontà di potere, di possesso, di sopraffazione sull’altro e che si trasforma, ben presto, nel suo contrario, assumendo i volti dell’oscenità, della trasgressione o della provocazione fine a se stessa. L’autentica bellezza, invece, schiude il cuore umano alla nostalgia, al desiderio profondo di conoscere, di amare, di andare verso l’Altro, verso l’Oltre da sé. Se accettiamo che la bellezza ci tocchi intimamente, ci ferisca, ci apra gli occhi, allora riscopriamo la gioia della visione, della capacità di cogliere il senso profondo del nostro esistere, il Mistero di cui siamo parte e da cui possiamo attingere la pienezza, la felicità, la passione dell’impegno quotidiano”. Spetta a chi ha riconosciuto in questo incontro un gesto di amicizia e di bellezza, giudicare alla luce delle parole del Papa il proprio lavoro e la cultura in cui viviamo, per il bene di tutti.

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