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Libertà di stampa: ma fateci il piacere...!

Fonte:
CulturaCattolica.it

Sabato 3 ottobre 2009 si è tenuta a Roma la grande manifestazione nazionale per la libertà di stampa. Si sono sprecate migliaia di parole per giustificare o demotivare l’iniziativa. Onore al merito a Piero Sansonetti che in poche battute ha ristabilito la verità. Gli hanno chiesto se avrebbe partecipato e Sansonetti, già Direttore di Liberazione organo di Rifondazione comunista, ha risposto: «Certamente sì, parteciperò! Perché è una manifestazione politica anti Berlusconi, e poiché io sono contro Berlusconi parteciperò: la libertà di stampa non c'entra nulla.»
Poco piacevole entrare nel merito delle aspre polemiche, condotte con stile da bar, che da qualche mese caratterizzano la politica italiana: “Anno zero”, “Ballarò”, e così via; Massimo Donadi, Capo gruppo di IdV alla Camera, Franco Siddi, Segretario generale della Fnsi, il Sindacato dei giornalisti italiani, che in questi giorni hanno imperversato sulle reti TV. Tuttavia, come dicono a Roma: «Quando ce vo’ ce vo’»
Fa davvero sorridere sentire Donadi, Siddi ed altri, sostenere la manifestazione nazionale dopo serate come quella del primo ottobre in cui su molte reti anche loro hanno concorso a dire peste e corna del Governo e di Berlusconi. Onorevole Donadi, dott. Siddi si rischia di cadere nel ridicolo perdendo un sano senso dell’umorismo!
Ma a costringermi ad affrontare il tema è stata una frase che ho colto: “Dispiace vedere come questo Governo ha ridotto il prestigio dell’Italia all’estero e presso la stampa estera! I giornalisti accreditati a Bruxelles, ad esempio, erano imbarazzati per la piazzata del nostro Presidente del Consiglio contro i Portavoce della Commissione europea.
Eliminiamo la seconda questione: confesso che a volte penso che il nostro Presidente del Consiglio farebbe bene a tacere, ma aveva sacrosantamente ragione di prendere posizione contro i Portavoce, paradigma dell’arroganza ed ingerenza della burocrazia europea; un conto sono i Commissari o il Presidente della commissione, un conto sono dei giovanotti che si arrogano prerogative che non hanno. Questa volta chi avrebbe fatto meglio a tacere è Barroso, e lo sa. Non si può stigmatizzare i Burocrati e poi stracciarsi le vesti quando qualcuno lo dice loro in faccia.
Ma la cosa veramente grave è un’altra: da anni la sinistra italiana conduce una campagna denigratoria e diffamatoria nei confronti del nostro Paese, soprattutto, ma non solo, quando governano le destre. Ricordo benissimo i viaggi a Bruxelles di Esponenti della Sinistra con l’obiettivo di denigrare e diffamare il nostro Paese vittima dello strapotere mediatico del Cav. Berlusconi, e del Suo conflitto d’interessi senza paragoni nel mondo, che la Sinistra al Governo non ha neppure cercato di affrontare.
Tra i tanti voglio citare due episodi nei quali Esponenti di spicco della Sinistra, o dell’Ulivo, come si chiamava allora, sono venuti al Parlamento europeo per chiedere di mettere in stato d’accusa l’Italia per il mancato rispetto dei diritti umani.
Il primo: il dott. Paolo Serventi Longhi, allora Segretario generale della FNSI, (Federazione Nazionale della Stampa), ha portato una voluminosa documentazione di queste violazioni al diritto all’informazione.

Il secondo: il Senatore professor Andrea Manzella; mi ricordo che mi meravigliò e mi deluse molto, Lui non portò documentazione, ma impegnò il proprio prestigio personale di ex Deputato europeo e di studioso. Il tutto sostenuto dall’Onorevole Michele Santoro, allora Eurodeputato, con la collaborazione di Lilly Gruber, anch’essa Eurodeputata. Nessun Organo del Parlamento decise mai di mettere in stato d’accusa l’Italia.
Da queste pagine non si dovrebbe entrare nel merito del confronto politico, ma il troppo è troppo. La sinistra italiana ha esportato in Europa l’opposizione interna condotta con ogni mezzo, stile Antonio Di Pietro, così come hanno trasportato in Europa la lotta sorda alla Chiesa e al Papa.
Uno dei pochissimi che negli anni di lavoro al Parlamento europeo, alla Presidenza della Commissione Affari Costituzionali in un periodo certo non facile per questi temi in Europa, ho sempre visto attenersi ad una linea di serietà e rigore, è l’attuale Capo dello Stato, il Presidente Giorgio Napolitano; veramente uno dei pochissimi.
Dopo quanto descritto, che, confermo, si è protratto per anni sino ai nostri giorni, con espressione compunta, dichiarano di essere preoccupati per la perdita di prestigio internazionale del nostro Paese, a causa di questo Governo.

Ma fateci il piacere! Risparmiateci almeno l’ipocrisia!

Da parte di nessuna delle Opposizioni degli altri 26 Paesi membri ho visto nulla di simile. Questa è esattamente la scelta che racconta la Bibbia nel Libro dei Giudici: «Muoia Sansone con tutti i Filistei!» Pur di sopprimere l’odiato nemico, roviniamoci tutti. Altro che senso dello Stato e delle Istituzioni!

A proposito della manifestazione del 3 ottobre, ecco quanto ha sostenuto Augusto Minzolini direttore del TG1:

'Negli ultimi dieci anni, ci sono state ben 430 querele di politici contro giornali, il 68% presentate da esponenti del centrosinistra. Mi chiedo: è possibile che la libertà di stampa sia stata messa in pericolo solo dalle due querele di Berlusconi?. Vediamo poi quello che succede all'estero. Nel 2004, Tony Blair dopo un lungo braccio di ferro che arrivò quasi in tribunale costrinse alle dimissioni i vertici della Bbc, che lo accusavano di aver falsificato i dossier sulla guerra in Iraq. Non si può pensare che i giornali abbiano sempre ragione. La difesa corporativa non fa bene all'autorevolezza dei media; specie in Italia, dove si ha una strana concezione del pluralismo dell'informazione. Ci sono giornali che si considerano depositari della verità e che giudicano gli altri che la pensano in modo diverso come nemici o servi: chi ha questa concezione, manifesta contro un ipotetico regime politico, per insediare un inaccettabile regime mediatico'.

Per un approfondimento del problema si veda anche
Libertà di stampa? No, Minzolini non può parlare

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