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Speranza per l’Africa



Fonte:
CulturaCattolica.it

Forse con diffidenza abbiamo ascoltato le parole con cui il Papa esprimeva la propria gioia al momento della sua partenza per l’Africa. Il contenuto e la profonda ragione di questa gioia si sono svelati nei discorsi pronunciati durante il viaggio e nell’accoglienza riservatagli dal popolo del Camerun e dell’Angola. Il Papa in Africa ha incontrato una Chiesa viva, gioiosa e unita a Roma. Chi ha deciso di non considerare questo aspetto e ha strumentalizzato le sue parole deviando l’attenzione da ciò che è realmente successo, non ha tolto nulla all’esperienza di chi lo ha incontrato, ma ha privato se stesso e chi ne ha condiviso il pensiero, di un’occasione di speranza. L’occidente si priva della speranza per un pregiudizio nefasto che limita la ragione stessa. I giovani sono, al solito, i più defraudati. Li si vuole disillusi, “eterni bambini” chiusi in un orizzonte ristretto, limitato a un individualismo che ha come tragica conseguenza la rinuncia ai desideri più grandi del cuore. Da solo, infatti, lasciato a “ciò che uno decide liberamente di fare”, come si usa dire oggi, l’uomo difficilmente trova la forza di assumersi con coraggio l’esistenza, più facilmente lascia correre, si sfa sfiorare dalla vita, non si sente protagonista di azioni che possano incidere né sulla sua situazione né sul vivere sociale. Nelle parole del Santo Padre è risuonato l’eco delle beatitudini evangeliche rivolte da Gesù alla folla che lo ascoltava dimentica della fame. Ai giovani si è rivolto con tale affetto e fiducia che viene spontaneo chiedersi: chi parla così ai giovani oggi? Chi li guarda con speranza? “Incontrare i giovani fa bene a tutti”, ha detto. Ha ricordato che custodiscono la dinamica del futuro e che il futuro è Dio. È Dio che fa la differenza. Nella certezza che Dio non ci lascia mai soli si trova il coraggio di osare decisione definitive, le uniche che non distruggono la libertà. La consolazione che il fiorire della Chiesa in Africa è per il Papa si è espressa in parole di gratitudine che hanno esortato “Alzatevi, mettetevi in cammino” e hanno consolato: “il Signore tergerà ogni lacrima”. La gioia del popolo africano, intrisa di sofferenza come la sua storia, è stata compresa e ricambiata dal Papa. “Dio non ci dà mai per spacciati”. La Chiesa in Africa lotta per il riscatto dell’uomo, per un futuro di giustizia e di pace. Anche il dialogo inter-religioso tra cristiani e musulmani è stato presentato dal Papa come uno strumento importante per aiutare il mondo ad aprirsi a Dio. Di questa apertura abbiamo bisogno tutti.

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