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Lettera fuori stagione di Celestino a Babbo Natale

Autore:
Corbetta, Stefano
Fonte:
CulturaCattolica.it
L'altra sera mi sono imbattuto nella nota trasmissione "Parla con Me", condotta da Serena Dandini su Rai Tre. All'interno, uno spazio in cui il comico Ascanio Celestini leggeva una letterina a Babbo Natale. Ho pensato che fosse un ottimo manifesto nichilista e poichè sono convinto che, come scrive il filosofo Umberto Galimberti nel bellissimo libro "L'Ospite Inquietante", i giovani hanno bisogno di tutto fuorchè di questo nichilismo imperante, mi sono permesso di scrivere una letterina al povero Babbo Natale, immaginando un bambino diverso. Il suo nome è Celestino.

Caro Babbo Natale,
ieri sera avevo mal di pancia, mi veniva da vomitare… mi sa che mi sono preso l’influenza.
Comunque, stavo seduto in cucina aspettando che la mamma mi preparasse la camomilla calda, quella con tanto limone, quella che fa passare ogni cosa. La televisione era accesa e ad un certo punto è apparso un buffo personaggio con la faccia da folletto. Ha incominciato a leggere una lettera, una lettera per te. Che strano, mi sono detto… Natale è già passato! Poi il buffo signore dalla barbetta lunga ha subito spiegato che la lettera non serviva per chiederti dei regali… no no! Continuava a dire che tu non esisti. Sai cosa ho pensato? Ho pensato che quella lettera non l’aveva scritta un bambino… E poi, perché ti scrive se pensa che tu non esisti? Allora ho capito. La stava leggendo per me quella letterina, e per tutti i bambini con l’influenza che stavano aspettando la mamma con la camomilla calda, quella con tanto limone, quella che fa passare ogni cosa.
Eh sì, lui è diventato grande, e non crede più in te. Dice che sei grasso… beh, su questo devo ammettere che ha ragione! E’ diventato grande, lui. E diceva che non credeva più nemmeno in Dio. Anzi, diceva che è impossibile credere in Dio. Diceva che aveva perso la fede, ed era contento, perché la fede è come la verginità: prima o poi bisogna perderla. Io questa cosa non l’ho capita sai? Sono un bambino! Però lo so cos’è la fede: è quando credi a qualcosa che non si può vedere, giusto? Io non ho capito perché è così sicuro che tu non esisti, che Dio non esiste. Perché non me l’ha spiegato… anzi no! Ha detto che è impossibile credere in Dio. Il mio papà però mi ha detto che tanto tempo fa un signore ha scritto che un uomo osò sperare l’impossibile, e fu il più grande di tutti. Quell’uomo si chiamava Abramo. Secondo te chi ha ragione, il buffo signore dalla faccia da folletto o il mio papà? Io voglio essere il più grande di tutti, come Superman, come Abramo.
Poi ha continuato a leggere e io mi sono un po’ spaventato. Parlava di uomini che morivano, di guerre, e diceva che la colpa non è di Dio, ma degli uomini. Il buffo signore ha ragione… forse intendeva dire che magari certe volte gli uomini litigano e fanno la guerra perché pensano che il loro Dio sia più bello e forte di quello degli altri. Sì sì, mi sa che è proprio così. Mio cugino Andrea l’altro giorno in cortile ha rotto il naso ad un altro bambino perché diceva che il Milan è più forte dell’Inter… Comunque, noi bambini, quelli piccoli intendo, non le facciamo mica queste cose, non ci pensiamo nemmeno… Non è che a perdere la fede si diventa così? La fede vera, intendo. Quella della nonna, quella che fa passare ogni cosa. Quella che, quando è morto il nonno, lei ha pianto ma poi mi ha abbracciato e mi ha detto che il nonno era in cielo, e mi ha sorriso.
Comunque, il momento in cui ho avuto più paura è stato quando il buffo signore ha detto che ci sono delle mamme che vogliono uccidere i bambini che hanno nella pancia. E non possono farlo perché c’è il crocefisso… Sì, il crocefisso, quello di Gesù. Certo che Gesù non vuole una cosa così brutta! Lui è morto, e lo sa cosa vuol dire! Perché dovrebbe essere contento di vedere morire un bambino? Comincio a pensare che il buffo signore con la faccia da folletto non volesse affatto bene ai bambini.
Diceva anche di essere libero, ora. Libero perché aveva perso la fede. Adesso è felice perché può fare quello che vuole… Io non l’ho mica capita questa cosa, sono un bambino!
Comunque, alla fine ho bevuto la camomilla e ho vomitato lo stesso. Una nottataccia!
Per consolarmi mi sono guardato il libro con le figure, quello che mi hai portato a Natale, quello sui dinosauri.
Ah, Babbo Natale, senti, prima o poi dovevo dirtelo… Lo so che il libro sui dinosauri me l’ha regalato la mamma e che tu non vieni nelle case di ogni bambino con la slitta e le renne. Sto diventando grande, lo sai?
Ma non ti preoccupare, non ho pianto quando l’ho scoperto. La mamma mi ha detto che anche le cose che si vedono qualche volta non esistono. Io questa cosa l’ho capita, anche se sono un bambino.
E… Babbo Natale, tu non mangiare troppo, se fai indigestione e muori, chi mi porterà i regali l’anno prossimo?

Celestino

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