Il piacere di fare la spesa per gli altri
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Il piacere di fare la spesa - diceva lo slogan pubblicitario di una catena di supermercati.
Ma di questi tempi è un piacere che sta diventando sempre più caro.
Comperiamo sempre le solite cose spendendo sempre di più, e allora cerchiamo di spendere meno, di spendere meglio, i supermercati lo hanno capito e così ecco sconti, promozioni, a volte veri, altre meno, fare la spesa è diventato più faticoso.
Una catena di supermercati per festeggiare l’anniversario ha pensato di sorteggiare tra i suoi clienti 500 persone a cui regalare - un minuto di spesa gratis - 60 secondi per arraffare dagli scaffali tutto ciò di cui si ha voglia senza il pensiero dello scontrino, beh, proprio tutto no, chiuso l’accesso alle corsie dove sono in vendita beni costosi e vietato prendere più di due pezzi per ogni prodotto. Vuoi mai che uno dei concorrenti avventandosi sullo scaffale del parmigiano riuscisse a fare un bottino di grana?
In ogni caso le cronache raccontano che l’iniziativa ha avuto successo, nessuno si è tirato indietro, familiari e amici a fare il tifo, la persona che ha totalizzato lo scontrino più altro ha sfiorato i 180 euro, non una cifra da capogiro, ma di questi tempi è una bella spesa.
«Però, che gusto», ha detto una delle partecipanti «Porti a casa una spesa che non hai mai fatto così grande, non paghi e ti applaudono pure».
Già che gusto, invece a Padova devono aver pensato - che freddo – le 300 persone che hanno sfidato il freddo per mettersi in coda di buon mattino ed accaparrarsi una delle borse della spesa gratuita distribuite dal ComRes, comitato di commercianti e residenti del centro storico che ha lanciato la settimana di lotta contro il caro vita. Un pacco di pasta, un chilo di riso e del radicchio. Poca roba, ma gratis, valeva la pena di rischiare l’influenza. Il coordinatore del comitato ha detto che l’iniziativa voleva dimostrare quanto una fetta della popolazione, anche nel ricco Nordest, debba sobbarcarsi grandi sacrifici per arrivare alla fine del mese.
Insomma, che anche nel ricco nord est, non tutti sono ricchi, che notiziona!
Ma negli stessi giorni altri hanno sfidato la pioggia la neve e il rischio influenza, sono stati i volontari che ogni anno da 12 anni l’ultimo sabato di novembre si mobilitano per la 'Giornata Nazionale della Colletta Alimentare'.
Fuori dai supermercati ti danno un sacchetto per la spesa e ti invitano a donare alcuni prodotti non deperibili che poi saranno immagazzinati e destinati alle Caritas, agli istituti che fanno accoglienza, alle famiglie più bisognose.
Un gesto che da anni aiuta prima di tutto chi lo fa a riflettere sulla carità, sulla solidarietà, un gesto che educa a donare prima di tutto il tempo e poi il pranzo ad altri.
Perché qui non basta allungare una mano e trovare degli spiccioli in tasca, bisogna scegliere di uscire di casa, di stare spesso al freddo fuori dai piccoli supermercati, di metterci la faccia per rendere ragione di ciò che si sta facendo.
Quest’anno hanno aderito 7600 Punti vendita, si sono coinvolti 108.000 Volontari e sono state raccolte 8973 Tonnellate di merce, fatti che raccontano di come il nostro paese sia ancora solidale, di come un gesto come la Colletta sia educativo per chi lo fa e per i nostri figli che con noi lo fanno o che ci vedono farlo, perché diceva Sant’Ambrogio - E tutti i discorsi sulla carità non mi insegneranno di più del gesto di mia madre che fa posto in casa per un vagabondo affamato – Come a dire che sono i fatti che educano.