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Avvento: attendere da "attesi"

Autore:
Marelli, Samuele
È il periodo dell'attesa, trepida e laboriosa ma insieme orante e perseverante, della venuta del Signore. Spesso la vita di una persona dipende da ciò che attende, perché l'attesa dice speranza, desiderio, possibilità di futuro.

Il periodo dell'Avvento è sempre caratterizzato dalla riscoperta di alcuni atteggiamenti semplici ma molto importanti per la vita cristiana.

È il periodo dell'attesa, trepida e laboriosa ma insieme orante e perseverante, della venuta del Signore. Spesso la vita di una persona dipende da ciò che attende, perché l'attesa dice speranza, desiderio, possibilità di futuro.

Il cristiano è colui che vive ogni giorno nell'attesa dell'incontro con il suo Signore, consapevole che questo incontro cambierà la sua esistenza donandole pace, gioia e nuova luce.

Avvento, dunque, è anzitutto tempo dell'attesa del Signore. C'è però un'altra dinamica spirituale che vorremmo sottolineare in questo tempo di Grazia. Non solo noi attendiamo il Signore ma prima ancora e più ancora è Lui che attende noi, così come la terra attende il seme per portare frutto.

Dio ci attende nella concretezza della terra, nei volti dei fratelli, nella fedeltà al quotidiano e nella passione per l'uomo del nostro tempo.

Il nostro è un Dio che ci chiede di metterci nelle sue mani perché anzitutto lui si mette nelle nostre mani; anzi, ci chiede di far diventare le nostre mani le sue mani, i nostri occhi i suoi occhi, i nostri cuori il suo cuore, secondo quella logica di appartenenza che ci rende seme fecondo per la vita del mondo.

Ecco perché la terra attende te! Attende il piccolo seme della tua capacità di amare e della tua testimonianza di fede, della tua speranza incrollabile e della tua gioia contagiosa. “E il Verbo si fece carne e venne ad abitare in mezzo a noi” (Gv 1,14). E il seme cadde nella terra buona e portò frutto 100 VOLTE TANTO.

don Samuele Marelli
Direttore della Fondazione Oratori Milanesi

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