Rutelli e Adinolfi. La sincerità a sinistra.
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Rutelli: "Per tutta la mia vita, io stesso e tutti i miei familiari abbiamo frequentato sia scuole ed università pubbliche, sia non statali, cattoliche o laiche. Di volta in volta, è stata una scelta condivisa di genitori e figli" Viva la libertà di scelta, ma...
Mario Adinolfi nel 2007 era uno dei sei candidati alla Segreteria del Partito Democratico, oggi si descrive così:
Mario Adinolfi, da padre ministeriale salernitano e madre casalinga australiana, ho 36 anni, giornalista professionista dal 1997 dopo otto anni e mezzo da precario, laureato in storia, sono separato e ho una figlia di 11 anni, Livia, nata da un matrimonio d’amore contratto a vent’anni.
Da quasi sette anni insieme ad altri amici animo il movimento chiamato Democrazia Diretta e la sua filiazione web, Generazione U, nata il 6 maggio 2006 per riunire tutti i blogger interessati alla genersi del Partito democratico.
Adinolfi nei giorni scorsi scrive al direttore de Il Giornale per protestare.
Infatti in un articolo lo hanno infilato a ragion veduta, nella lista di quelli che sfilano per difendere la scuola statale e mandano i figli alla scuola non statale e lui non ci sta, se ne risente.
La sua lettera al direttore mi lascia perplessa e allora gli scrivo:
Ho letto la sua lettera a Il Giornale e non mi ha convinta.
Non per il “fate quello che dico e non fate quello che faccio”, difendiamo la scuola Statale, ma sino a che è conciata così io i miei figli li mando alla privata.
Ma perchè da una persona che si dice "protagonista" mi sarei aspettata che offrisse anche ad altri questa possibilità.
Io ho mandato i miei 3 figli alle scuole medie private, poi non potendo reggere il peso del liceo, mi sono arresa alle Statali, ho incontrato professori bravi e stimati e altri che potrebbero far carriera a Zelig, la differenza si è vista, soprattutto per quanto riguarda l'attenzione alla persona, allora mi sono chiesta perchè in un paese democratico, dove voglio essere protagonista e libero, non posso scegliere il meglio, ciò che per me è meglio per i miei figli?
Mi sembrerebbe una cosa di sinistra, lei che dice?
Cordialmente
Nerella Buggio
Lui educatamente mi risponde:
"io sono a favore della libertà scolastica, sono stato formato in una scuola cattolica e credo che la scuola pubblica sia statale e non statale”
firmato Mario Adinolfi
Acciderbole, son rimasta basita, allora sono una Democratica del PD e non lo sapevo?
Ma no, mi dice un amico, - ti è sfuggita la lettera di un altro leader, quella di Rutelli del giorno prima, lui spiega meglio come stanno le cose - allora vado e mi documento, vuoi vedere che era domenica e io tra cappuccino e quattro chiacchiere in famiglia, me la sono persa?
Leggo e tutto diventa chiaro.
Scrive Francesco Rutelli: “Per tutta la mia vita, io stesso e tutti i miei familiari abbiamo frequentato sia scuole ed università pubbliche, sia non statali, cattoliche o laiche. Di volta in volta, è stata una scelta condivisa di genitori e figli”
Concordo, è così che si deve poter fare, la famiglia scelga ciò che è meglio per i figli, statale o paritaria non conta.
Prosegue Rutelli:
“Ho difeso la scuola paritaria - anche quando i miei figli frequentavano esclusivamente scuole pubbliche - da Sindaco, e da esponente del Governo. Difendo il valore pubblico di tutto il sistema formativo, come ha stabilito una legge varata da un governo di centrosinistra”
Bene. La scuola è un servizio pubblico, statale o paritaria non conta.
E ancora: “Non dipingo certo come «scuole per ricchi» - e, magari, «di destra» - le scuole paritarie. Ma so che i moltissimi che non hanno la possibilità di accedervi - soprattutto per motivi economici, ma anche logistici o altro ancora - hanno diritto ad avere una buona formazione scolastica”
Ecco, qui casca l’asino, la scuola statale o paritaria è un servizio pubblico, Rutelli non si permette di dire che è cosa “da ricchi”, ma riconosce che molti non se la possono permettere, (chissà perchè?), quindi vuole e lotta per il diritto di chi "non se la può permettere" di avere una scuola statale di valore, che funzioni.
Ecco, finalmente qualcosa di sinistra, perché è qui che sta il busillo. In Italia non ci sono più i "sinistri" che ci vogliono tutti uguali. Magari tutti poveri, ma vestiti allo stesso modo, pagati allo stesso modo, tutti a frequentare le stesse scuole, a curarsi presso gli stessi ospedali.
No, ora ci sono i "sinistri" che, un pò vergognadosi del fatto che loro scelgono scuole costose per i loro rampolli, cliniche private per i loro malanni, dicono che loro si battono, perchè chi NON se le può permettere, almeno abbia scuole e ospedali di ottimo livello.
Strana idea di libertà.
La libertà sta nel poter scegliere non nel avere un buon servizio là dove si è obbligati ad iscriversi o a ricoverarsi.