Condividi:

La sinistra alla scuola "privata"

Fonte:
CulturaCattolica.it
La sinistra manda i figli nei più prestigiosi istituti privati e poi per gli altri chiede che la scuola sia pubblica, rigorosamente pubblica, perché?

Non è una novità, lo aveva già scritto Romana Liuzzo, sul settimanale Panorama del 13 gennaio,
“Dagli scranni del Parlamento o dalle poltrone dei talk-show esaltano la scuola pubblica, la celebrano come unica fonte del sapere democratico e chiedono di tagliare (e tagliano) i finanziamenti statali alla scuola privata. Poi, però dove mandano i loro figli? Nelle più prestigiose scuole a pagamento, con rette non certo accessibili a tutti. Sono i politici del centrosinistra e vip di area, girotondini e imprenditori radical chic, che non si fermano di fronte alle file per poter accedere in questi istituti a cinque stelle”.

Lo ha scritto ieri Il Giornale, “San Giuseppe De Merode, scuola privata, rigorosa, cattolica, (…) Francesco Rutelli, ha fatto di tutto per inserire ad anno iniziato una delle figlie nelle splendide aule con vista su piazza di Spagna.
Nanni Moretti, l’ultimo leader dei girotondini, dopo aver invitato Massimo D’Alema e gli altri compagni a dire «qualcosa di sinistra», ha iscritto il proprio bimbo in un’esclusiva scuola anglo-americana, l’Ambritt, frequentata solo da ricchi rampolli dell’alta borghesia.
Idem per Claudio Velardi, ex golden boy del governo D’Alema: il figlio ha frequentato la scuola americana.
Marco Follini, neoresponsabile della comunicazione del Partito democratico, ha iscritto il proprio discendente, seguendo le procedure, nella scuola dei fratelli salesiani in pieno centro, a Roma. E al richiamo radical chic non ha saputo resistere nemmeno l’ex ds, ministro allo Sport, Giovanna Melandri. Per la sua progenie è stato ritenuto adeguato l’istituto San Giuseppe di via del Casaletto. Anche questo ambitissimo. Gestito da amorevoli suore.
Istruzione a pagamento anche per Anna Finocchiaro, ex ministro per le Pari opportunità, uno dei 45 membri del comitato nazionale per il Partito democratico: le due figlie vanno in un istituto a Catania.”


Come tutti i genitori, per i loro figli vogliono il meglio e potendoselo permettere, lo scelgono nulla da eccepire.

Quello che non capiamo è perchè in democrazia "il meglio" non possa essere alla portata di tutti, di chi ha le capacità e il merito, anche con un certo risparmio per le casse dello Stato, il che non guasta.

Sorge qualche dubbio, forse questi signori temono che anche il popolosapendo scegliere, e potendolo fare, possa mandare i suoi figli in scuole prestigiose dove si studia davvero, rubando la scena e le possibilità future ai loro rampolli?

Meglio che 'il popolo' scenda in piazza e manifesti perch nulla cambi.

Non sarebbe di sinistra, democratico e giusto, dire - ecco a voi famiglie un buono scuola, spendetelo dove vi pare, datelo alla scuola che ritenete migliore e più adatta alle capacità dei vostri figli - troppo rivoluzionario, troppo democratico come metodo?

Vai a "Ultime news"