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Pro e contro Putin 3 – Che succede oggi in Russia?

Autore:
Jagodincev, Dmitrij
Fonte:
CulturaCattolica.it
Dalla rivista russa "Posev", pubblichiamo la traduzione della terza parte del bilancio della politica di Putin. E' uno strumento utilissimo per capire quello che sta succedendo oggi in Russia.

5. KGB. Gli ultimi 8 anni sono stati anni d’oro per gli uomini provenienti dal KGB, come per quelli che sono entrati nella stessa organizzazione, ribattezzata FSB. La maggior parte degli alti posti dello stato sono oggi occupati dai cechisti, come loro orgogliosamente si chiamano. I discorsi sulla necessità di riformare questo servizio sono stati sostituiti con l’esaltazione del passato, del presente e del futuro del FSB. Inoltre sempre più si diffonde l’opinione che proprio i rappresentanti del KGB hanno salvato la Russia dalla sua inevitabile scomparsa, e che il KGB fin dal 1918 ha sempre servito gli interessi dello stato. Gli attuali membri del FSB non rinnegano l’operato dei loro predecessori e non condannano i loro misfatti. Al contrario essi sottolineano sempre la loro origine dalla CK. Altro mito che si sta diffondendo è ‘la fioritura’ della società sovietica per opera del KGB, come se loro fossero stati gli uomini più intelligenti del paese, animati da un immenso amore per la Russia.
6. Sovietismo. Uno dei primi passi di Putin come presidente fu il ripristino dell’inno sovietico. Questo avvenimento ha dato il tono ad un graduale ritorno del sovietismo nella vita politica, sociale e culturale del paese. Il presidente ha fatto capire chiaramente che l’attuale Federazione russa non è che la continuità e la legittima successione dell’URSS e non della Russia storica. Ci ha fatto pure sapere che la caduta dell’impero sovietico è stata un’immensa catastrofe geopolitica del XX secolo. I governanti attuali della Russia non furono in grado di superare in se stessi lo stampo dell’educazione sovietica. Appena Putin ha fatto capire che per lui l’URSS era una cosa buona, subito si sono rotti gli argini: tutti coloro che tenevano il potere hanno cambiato rotta ed hanno incominciato ad osannare il glorioso passato sovietico e a condannare il maledetto anno 1990. Cosa triste oltre che offensiva. A noi sembra che l’ondata di libertà giunta a noi con l’apertura delle frontiere e degli archivi, con l’abolizione della censura avrebbe avvicinato il pronunciamento del verdetto contro il comunismo. Ma oggi ci siamo maggiormente allontanati rispetto agli anni ’90. Oggi è difficile trovare un politico che non getti il sasso contro l’epoca di El’sin. Gli ideali di quei tempi sono stati sostituiti dalla volgarità, una cosa del tutto ingiustificabile, infatti la generazione nata dopo la caduta dell’Urss non conosce la verità di quegli anni. La dura realtà sovietica in brevissimo tempo è scomparsa dalla memoria della gente. Oggi, per esempio, i giovani non credono che nelle botteghe sovietiche bisognava fare 4 ore di coda per comperare la carne, il latte, la farina e il pesce. In cambio spesso sentono parlare delle grandiose costruzioni sovietiche, del grande stato che tutti temevano.
7. Libertà di parola. Non siamo stati del tutto privati di questa grandissima conquista degli anni ’90; ciononostante la situazione è peggiorata significativamente. Tutto è incominciato con la statalizzazione dei canali televisivi. Ora le notizie di qualsiasi canale centrale trasmettono un unico punto di vista. La critica al potere è scomparsa del tutto oppure appare raramente con il permesso dall’alto. Nella stampa la situazione è alquanto migliore, ma le redazioni, impaurite dalla chiusura dei canali non graditi, hanno imparato ciò che si può stampare e quello che è meglio non stampare...
Sono rimaste soltanto alcune edizioni indipendenti con tirature assai limitate.
8. Le organizzazioni giovanili. La politica giovanile del potere è piena di nostalgia per il komsomol (contrazione di “Kommunisticeskij Sojuz Molodezei”, Unione comunista della gioventù, organizzazione giovanile del Partito comunista sovietico, n.d.r.) dal quale prende l’esempio e costituisce parte sostanziale della politica di Putin. Le organizzazioni giovanili sul tipo “I Nostri” sono qualche cosa di nauseante. Si raccolgono i giovani che non hanno alcun principio e sono disposti a qualsiasi azione per amore della carriera.

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