Pro e contro Putin 1 – I pro
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Nella primavera del 2008 in Russia è stato eletto un nuovo presidente nella persona di A. D. Medvedev. E’ stato eletto come successore di Putin, mentre Putin ha cambiato la poltrona di presidente con la poltrona di rappresentante del governo, e così resta al potere. Ciononostante la presidenza di Putin passa alla storia ed è giunto il tempo di tentare un giudizio almeno provvisorio di questo periodo della vita della Russia. Ho detto provvisorio perché un giudizio definitivo per il momento è prematuro.
1. Demografia. Per la prima volta il governo ha riservato a questo problema una seria attenzione. Vari fattori, l’esame dei quali non entra nell’intenzione dell’articolo, hanno portato ad una preoccupante e permanente diminuzione del numero della popolazione.. E’ indubbio merito del potere, come la stampa ha spesso sottolineato, un cambiamento di rotta in questo settore. Sembra proprio che siano riusciti a cambiare la mentalità dei russi, convincendoli che è un bene avere molti figli. Lo si constata dal fatto che è una moda, nelle famiglie a medio reddito, avere tre o più figli. C’è da osservare che queste famiglie non puntano ad avere contributi dallo stato per la maternità. Le famiglie povere sperano molto che venga approvato il progetto nazionale che permetta la crescita della natalità anche fra di loro.
2. Cecenia. Questo è un problema scottante che Putin ha dovuto affrontare nel suo momento più tragico. Negli ultimi otto anni sono successe molte cose in Cecenia: la seconda guerra, rapimenti, uccisioni di popolazione pacifica, terrori, processi contro i militari e molte altre cose. Ma ora la Cecenia si trova in una situazione relativamente tranquilla. Molte persone che hanno potuto visitarla negli anni 2006/2007 hanno fatto sapere che oggi la Cecenia si trova in una situazione buona, per quanto lo possa essere dopo dieci anni di guerra. Io credo che non sia gradito a molti il presidente Kadyron e il suo modo di governare. Molti diranno che con l’aiuto illimitato di Mosca non è difficile ricostruire a nuovo una regione. Io sono d’accordo. In ogni modo la guerra è cessata e le bare non giungono più nella grande Russia. Le case sono state ricostruite e i fuggiaschi ritornano. Perfino la squadra di calcio è in prima fila. Difficilmente si sarebbe potuto risolvere il problema ceceno in modo migliore, tenendo presente la situazione ereditata da Putin. La possibilità concessa ai ceceni di risolvere loro stessi i rapporti fra i loro clan
è una via più che ragionevole e logica.
3. Religione. Putin, assieme ad El’cin, ha riportato in Russia l’immagine del governatore ortodosso. A me non sembra che la sua fede sia di facciata. Il suo ruolo di pacificatore delle Chiese è stato riconosciuto unanimemente sia dal Patriarca di Mosca come dalla Chiesa ortodossa all’estero. Questo grandioso avvenimento è successo durante la presidenza di Putin e anche grazie a lui. E’ del tutto probabile che in futuro l’unione delle Chiese, anche per le sue conseguenze, possa essere considerata come la più grande impresa di Putin. Anche gli incontri di Putin con i rappresentanti delle confessioni principali si impongono alla considerazione di tutti. Si può affermare che oggi la Russia sia uno dei pochi stati dove vivono in discreta armonia i cristiani, i musulmani e gli ebrei. Alla Chiesa vengono restituiti i suoi averi; questo è l’unico caso dove venga rispettato il principio della restituzione. C’è però da notare anche un aspetto meno bello: una religiosità di facciata di molti politici e una forte influenza esercitata dal governo sui credenti ortodossi e delle altre religioni.
4. Rafforzamento del potere centrale. Per la Russia è molte importante un forte potere centrale. Su questo argomento si è parlato molto ed è difficile aggiungere qualche cosa di nuovo. Oggi il potere centrale gode di sufficiente forza e autorità per garantire stabilità nelle regioni russe. In questo settore non si può dire che tutto vada bene. Altro problema è la spartizione delle imposte, la destinazione dei governanti e il principio per formare le regioni. Qui siamo ben lontani da una sistemazione desiderabile. Ma lo stesso principio di un forte potere centrale è stato consolidato e ciò non può non essere gradito per i solidarismi.
5. Immagine positiva del potere. Ciò è detto in modo approssimativo e maldestro, ma l’idea è giusta. Abbiamo una triste esperienza degli ultimi 50 anni dell’impero russo, quando la società era in totale opposizione al potere, e spesso sembrava una cosa vergognosa volerlo sostenere. Ogni sua azione era oggetto di critica, anche quando era in sintonia con i desideri della società. La società deve avere un rapporto rispettoso nei confronti del potere; non va bene criticare ogni sua iniziativa. Sotto questo aspetto Putin e la sua squadra sono riusciti a raggiungere un evidente progresso. Ma, come ho già accennato, questa posizione è stata raggiunta in modo sgraziato, esagerando generosamente sotto molti aspetti. La critica è quasi scomparsa, anche quella costruttiva, ed è iniziato un attacco verbale (a volte non solo) verso ogni dissenso, ma questo appartiene alla seconda parte della mia analisi.