Santa Messa allo shopping center
- Autore:
- Fonte:
Più o meno potrebbe capitare di sentire un annuncio così.
Portiamo la Messa lì dove la gente è in altro affaccendata, devono aver pensato i laici della parrocchia Beata Teresa di Calcutta, nel quartiere Ponte di Nona, che hanno promosso l’iniziativa e don Paolo Lojudice, uno dei direttori spirituali del Seminario che domenica 28 settembre ha celebrato l'Eucaristia in una delle sale cinematografiche del centro commerciale di Roma Est.
L’iniziativa ha fatto un po’ discutere e un po’ sorridere.
Va detto che a differenza di quanto alcuni hanno creduto, la Messa non è stata celebrata tra carrelli e offerte speciali, tra curiosi che ascoltano e intanto confrontano i prezzi del pecorino, ma nella sala cinematografica dello shopping center.
Posto a sedere confortevole, anche se risultava difficile inginocchiarsi al momento della consacrazione.
Ha dichiarato il sacerdote celebrante: «Vogliamo dire anche a chi viene qui a fare shopping che sì, la loro vita, come quella di tutti noi, è caotica, andiamo tutti di corsa, ma si può sempre restare in contatto con l'Altissimo, ovunque. ».
Il cliente è servito.
Prossimamente accanto alla postazione bancomat vi sarà il “confessionale”?
Ammetto che la Messa come “servizio in più offerto al cliente” mi lascia perplessa, anche se è pur vero che una volta a catechismo alla domanda: “Dov'è Dio?” si rispondeva in coro: “Dio è in cielo, in terra e in ogni luogo: Egli è l’Immenso”
Quindi se Dio è in ogni luogo, vuoi che non si possa trovare al supermercato?
Certo, ma forse offrirlo come un “servizio alla clientela” non è la strada giusta.
La Chiesa non è un centro servizi, i sacerdoti non sono assistenti sociali o psicologi, e i sacramenti non sono un servizio.
E allora, va bene una Messa per ricordare a tutti che Dio c’è anche quando fai la spesa, ma Cristo si è fatto uomo per incontraci, quindi è proprio attraverso altri uomini che lo incontriamo.
Un giornalista ha chiesto Monsignor Luigi Negri, vescovo di San Marino e Montefeltro
Che ne dice, eccellenza?
E lui ha risposto
«Mi ricordo quando incontrai il cardinale Henri-Marie de Lubac e mi disse: sta nascendo una generazione di giovani che non vedrebbe nessuna differenza tra un centro commerciale e Notre-Dame».
«Però...».
Però?
«La vedo come una forma eccezionale di testimonianza. Nel nostro tempo è necessaria una nuova evangelizzazione. E portare il Vangelo là perché là vivono gli uomini, magari malamente, è un valore. Purché non diventi la norma, chiaro».
Chiaro monsignore.
Una Messa ogni tanto per ricordarci che Dio c’è va bene, ma la liturgia ha i suoi luoghi e noi non dobbiamo dimenticare che la fede è un incontro, è la testimonianza di uomini e donne che raccontano vivendo la loro esperienza di fede, il loro avere incontrato Cristo.
Insomma, val più una cassiera che vive e lavora con letizia, facendo memoria di Cristo, che mille messe nel cine teatro.