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«Madonna aiutaci» - «Il male qui tra noi si chiama economicismo totalitario»

Autore:
Monti, Claudio
Fonte:
La Voce di Romagna, 9 agosto 2008, p. 29
SAN MARINO - Il Titano vive una difficile situazione, tra crisi politica e scandali finanziari, ma ancor di più preoccupa il vuoto spirituale, il culto dissennato dei propri interessi e l’edonismo che brucia presente e futuro dei giovani. Per questo il vescovo Luigi Negri ha lanciato un duro monito ai sammarinesi durante l’affollata giornata di visita della Madonna di Lourdes, invocando la sua protezione. In una intervista il presule spiega perché solo la Madonna può liberare San Marino dai suoi mali.

“E’ un momento particolarissimo quello che la società sammarinese sta attraversando e dobbiamo chiedere alla Madonna che ci aiuti e che ci liberi dal male”. Mons. Luigi Negri, vescovo di San Marino-Montefeltro, torna in questa intervista sul tema che ha affrontato accogliendo la statua della Madonna di Lourdes, il 6 agosto, “pellegrina” nel santuario del Cuore Immacolato di Maria a Valdragone. In quell’occasione ha espresso un giudizio netto, che è sembrato una sferzata decisa, appoggiandosi sulla tenerezza della Madre della misericordia: “La Madonna è la sintesi esistenziale del cristianesimo, secondo la splendida intuizione del teologo Hans Urs von Balthasar. Una immagine cara a don Luigi Giussani che in occasione del cinquantesimo anniversario della nascita di Comunione e Liberazione, ai pellegrini di Loreto inviò un messaggio che iniziava con queste parole: “Oh Madonna, tu sei la sicurezza della nostra speranza!”. Questa è la frase più importante per tutta la storia della Chiesa; in essa si esaurisce tutto il cristianesimo”. Sono stato colpito ed edificato io per primo dalla quantità e dalla qualità della presenza del popolo di San Marino e dal costante pellegrinaggio che la diocesi ha compiuto nei due giorni di permanenza della icona di Lourdes”, spiega il vescovo. “La nostra è una diocesi mariana e il popolo sente questo legame profondo con la madre del Signore, che è apparsa almeno sei volte nel corso dei secoli in altrettanti punti della diocesi. Mi sembra di poter ripetere ciò che ha detto Benedetto XVI a Savona: qui la madre del Signore ha posto i suoi piedi e questa terra sente la preferenza e la benedizione della Madonna dalla quale si è sempre sentito protetto e sostenuto”.
Un sostegno che lei ha chiesto soprattutto per il tempo che stiamo vivendo.
“Viviamo un momento grave per la vita della chiesa e della società, nel quale sentiamo il bisogno di rinnovare la fede in Cristo attraverso la mediazione di Maria, perché il Signore sia realmente la nostra forza di fronte ad un mondo che ormai fa della debolezza spirituale e morale l’unica forza, programmata e imposta attraverso una comunicazione martellante. In questa assoluta debolezza rischia di dominare la forza surrettizia e nascosta del male, che però è stato vinto dalla Vergine, che ha schiacciato la testa del serpente sotto il suo piede. Oggi Maria deve essere più che mai invocata come colei che ci aiuta a recuperare la forza della fede”.
Il suo è stato un richiamo forte al popolo sammarinese.
“Ho detto che dobbiamo chiedere alla Madonna che ci liberi dal male, e che il male qui fra noi si chiama economicismo totalitario, culto dissennato dei propri interessi, edonismo che brucia il presente e il futuro delle nuove generazioni, spesso abbandonate ai margini della società in assenza di proposte adeguate che vengano dalla famiglia e dalle altre istituzioni educative, compresa qualche volta la chiesa. Ho chiesto che Maria ci aiuti ad attraversare la crisi terribile che attanaglia le famiglie, soprattutto quelle giovani, che dissolvono i matrimoni per pseudoragioni di carattere consumistico. Ma abbiamo la serena certezza che confidando nella Madonna potremo attraversare anche questo momento difficile”,
San Marino sta vivendo un passaggio difficoltoso anche riguardo lo scenario politico. Come vede la crisi in atto?
“Spero ardentemente che questo momento preluda ad un cambiamento radicale nella concezione della vita politica, che cioè le istituzioni siano al servizio del bene comune e non di beni particolari. E che comunque si favorisca un cambiamento di generazioni politiche perché alcune sono evidentemente usurate e non più credibili.”
San Marino partecipa alle olimpiadi di Pechino: le considera un’occasione importante per rilanciare il tema dei diritti civili?
“Alcuni mesi fa ho richiamato l’attenzione sulla necessità di fornire un aiuto sostanziale al Tibet nella sua battaglia di libertà, mettendo in primo piano il tema dei diritti civili in Cina, una questione che non può essere banalizzata con un sì o un no alla partecipazione alle olimpiadi. Ma considero una inderogabile necessità del momento, e non soltanto per i cristiani ma anche per tutti i laici, quella di utilizzare l’evento delle olimpiadi per fame una dichiarazione solenne a favore dei diritti dell’uomo. Nei modi in cui i partecipanti sceglieranno, credo debba apparire chiaro che queste sono olimpiadi che si svolgono in un paese dove i diritti umani e civili vengono sistematicamente calpestati. L’accorrere dei capi delle nazioni senza un minimo di discernimento critico e senza fare dei distinguo, dimostra che la politica spesse volte ha come orizzonte il piccolo cabotaggio e gli interessi economici”.

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