Pietà per la mamma di Lecco
- Autore:
- Fonte:
- Email:
La donna, un’insegnante residente a Robbiate (Lecco), è uscita di casa di prima mattina per andare a scuola a Merate (Lecco) portando con sé la bambina, doveva lasciarla dalla baby sitter, l'ha invece dimenticata in auto. Quando se ne è resa conto la piccola respirava a fatica: portata immediatamente all'ospedale, la bimba è morta poco dopo. La madre è ora indagata con l'accusa di omicidio colposo.
Lo so che una bimba che muore, nel giorno del suo compleanno, perché dimenticata in auto dalla mamma suscita un tale dolore e un senso di assurdità, che viene quasi naturale sfogare contro la madre, colpevole del fatto, il nostro sdegno.
Ma io vi chiedo pietà per questa mamma.
Io so, cosa vuol dire avere tre bambini piccoli da gestire.
Io so, cosa vuol dire fare la mamma, la moglie, l’impiegata, non avere nonne su cui contare, che vadano la mattina ad accompagnare i più grandi all’asilo, mentre tu porti il più piccolo dalla balia.
Lo so cosa vuol dire arrivare in ufficio sempre un minuto dopo l’orario e vedere il cartellino timbrato con il colore rosso dei ritardatari, dei male organizzati.
Quando ho letto la notizia di questa mamma che ha scordato di portare la sua bimba dalla baby sitter ed è andata a lavorare lasciando la piccola in auto, mi sono tornate alla mente le mie mattine frenetiche.
Credetemi, non è che non volessi bene ai miei piccoli, non è che avessi cose più importanti di loro a cui pensare, è solo che la vita spesso è dura e ci sono troppe cose da fare, ci sono periodi in cui alle cose da fare si sommano preoccupazioni che non vuoi far ricadere sui bambini, ma che ti attanagliano il cuore, l'errore è dietro l'angolo e spesso non è la bravura, ma il destino che ti salva.
So cosa vuol dire caricare in auto la mattina tre figli, ognuno con il suo capriccio, con il suo problema del giorno, correre all’asilo, farli scendere tutti e tre, lasciarne due alle maestre con i soliti riti, il bacio, il saluto dalla finestra, il sorriso rassicurante che dice - ci rivedremo presto -, rimettere il terzo sul seggiolino dell’auto e correre dalla balia per affidarglielo, mentre il tempo passa inesorabile e sai che corri il rischio dell’ennesimo cartellino timbrato in rosso.
E mentre guidi, canti, per tenere impegnato il piccolino che non ne vuole sapere di stare nel seggiolino e gli racconti la vostra giornata e in realtà la stai raccontando a te: “e poi la mamma torna a prenderti e andiamo a prendere i tuoi fratelli all'asilo e poi di corsa a casa, aspettiamo che arrivi papà, intanto mettiamo la biancheria in lavatrice, poi arriva papà e tu gli corri incontro, lui ti fa volare in alto verso il soffitto, e via tutti in cameretta a giocare mentre la mamma prepara a cena e poi mangiamo tutti insieme, facciamo il bagnetto, il papà vi mette il pigiama, diciamo insieme la preghiera e la mamma vi racconta una favola mentre voi vi addormentate come angioletti”.
Una mattina sono entrata nel parcheggio dell’azienda dove lavoravo e mi sono accorta che Marco, il piccolo era ancora seduto nel seggiolino, quella mattina non aveva fatto i capricci e io non avevo raccontato la storia del cosa succede dopo e immersa nei miei pensieri avevo saltato la tappa della balia, me ne sono accorta e senza spegnere il motore ho girato l’auto sono uscita.
Ha riso la zia Piera quando le ho detto cosa mi era capitato - povera figlia, hai troppe cose per la testa - mi ha detto, e io non ricordo, ma forse ho sorriso e sono tornata a timbrare il mio cartellino - rosso naturalmente.
Alla mamma di Lecco non è andata così bene, e non c’è punizione peggiore che le si possa infliggere che quella di sapere di aver causato, anche se involontariamente la morte della sua bambina, chi potrà consolare il cuore di quella madre che guarderà gli altri suoi figli sentendosi inadeguata, incapace di amare. Per questo vi chiedo pietà, perché non si tratta di una mancanza di amore, ma di una delle più grandi disgrazie che possano capitare ad una madre, a queste madri che nell’era moderna devono essere anche lavoratrici, se qualcuno ti aiuta, ti è andata bene, altrimenti corri, e corri anche il rischio che una dimenticanza diventi fatale.