Figli, misteriosa libertà
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Cari amici oggi non mi va proprio di ironizzare sul Vaffaday di Grillo o su altri argomenti di attualità.
Ho il cuore spezzato da questa tragedia e voglio condividerla con voi.
E’ la storia di un ragazzo di vent’anni.
Un bel ragazzo, sano, intelligente, frequenta l'università, oggi avrebbe dovuto iniziare a lavorare, un lavoro utile a pagarsi le piccole spese in attesa di laurearsi.
Un ragazzo con molti amici, i giorni scorsi è stato a Roma con un gruppo dell'oratorio, un figliolo di cui andare orgogliosi, benvoluto dagli amici, la sua è una bella famiglia, i genitori si vogliono bene, ha un fratello, molte zie, zii, cugini, nonni, molta gente alla quale potrebbe rivolgersi per chiedere conforto in un momento di bisogno, non è un taciturno o un solitario, ama la vita, anche se la vita può essere crudele anche a vent'anni.
Pare soffrisse per amore, ma sono i dolori del vivere, quelli che è necessario affrontare e superare per continuare nel cammino della vita, per diventare adulti, uomini, forse anche un po’ saggi.
Invece, ha tentato di farla finita un sabato tiepido di aprile, con il cielo azzurro squarciato dal volo degli uccelli e gli alberi che esplodono di primavera.
Un sabato che poteva sembrare uguale a molti altri, con le solite incombenze quotidiane da svolgere, si è impiccato ad una trave, nel tentativo di dire basta a questa vita che doveva essergli sembrata troppo difficile, troppo dura, una salita impossibile.
Lo hanno trovato i suoi genitori e hanno tentato in tutti i modi di salvarlo da quel gesto estremo, ora, quel po’ di vita che non si è ancora arresa sta lottando su un letto di terapia intensiva, e a noi adulti non resta che pregare, non ci rimane che affidarlo a Dio, ci resta l'impotenza e il mistero di questa vita, i figli non sono nostri, lo ripetiamo sempre, e poi, quando non riusciamo a difenderli da loro stessi ci accorgiamo che lo diciamo senza coglierne sino in fondo il vero, l'essenza, perchè i figli sono carne della nostra carne, ma sono altro da noi, sono nati liberi, li culliamo, li educhiamo, li amiamo più della nostra stessa vita, ma a volte, non basta tutto il nostro amore a salvarli da loro stessi.
Pregate, pregate per D. , per i suoi genitori, per suo fratello, i suoi amici, per tutti quelli che volendogli bene stanno scoprendo l’impotenza davanti alla libertà dell'altro.
Oggi, 30 aprile Davide è tornato alla casa del Padre, i suoi organi espiantati daranno ad altri la possibilità di vedere, di respirare di sperare, di vivere. Ci sono cose successe in questi giorni che pur nel dolore hanno il volto della Grazia, ve le racconterò più avanti, quando il dolore avrà trovato riposo.