“Si può vivere così?” a Mosca
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Il 16 aprile scorso si è presentato il testo del teologo italiano Luigi Giussani, recentemente tradotto in lingua russa, che rappresenta la trascrizione di una serie di dialoghi tenuti dal noto predicatore, fondatore del movimento “Comunione e liberazione”, a giovani desiderosi di consacrare la propria vita a Dio.
Jan Francois Teri, direttore del centro culturale, ha invitato a presentare il testo il sacerdote ortodosso padre Georgij Orechanov, prorettore dell’Università umanistica S. Tichon di Mosca, Tat’jana Kasatkina, ortodossa, docente di filologia all’Istituto Superiore di letteratura mondiale “RAN” e Elena Mazzola, italiana, docente di letteratura straniera all’università RGGU.
La prima ad intervenire è stata Elena Mazzola che ha curato la traduzione del testo, ha conosciuto l’autore e ne ha seguito le lezioni. Mazzola ha testimoniato l’interesse, le animate discussioni suscitate dal testo fra gli studenti della Università cattolica ed ha reso partecipe il pubblico dei suoi giudizi sul testo.
Tat’jana Kasatkina si è domandata come mai i dialoghi di un sacerdote vengono considerati come ‘un pozzo senza fondo’ ed aiutano ad incontrare Cristo. Secondo la filologa nel testo non vi è traccia di nessuna trappola per attirare il lettore; “si tratta semplicemente della testimonianza cristiana, della fede, della speranza, della carità, di Cristo e soltanto di lui”. Tuttavia nei dialoghi di padre Giussani è superata la presentazione superficiale di un cristianesimo come un complesso di indebite norme morali slegate dalla vita quotidiana. Evitando il tono edificante, il sacerdote lancia una sfida al nostro cuore e alla nostra ragione, invita a trovare una risposta al problema più sostanziale: chi è Cristo? Proseguendo nella lettura si ha l’impressione lo stesso padre Giussani “conosca personalmente Cristo e parli di lui come del suo migliore amico”. Da questo punto di vista l’autore dei dialoghi svela il concetto dell’integralità dell’uomo mostrando che la fede in Cristo trasfigura tutta la vita dell’uomo.
Secondo Tat’jana Kasatkina tutto il libro di padre Giussani tratta “del cristianesimo e la felicità”, che “la felicità senza Cristo è una cosa fragile, senza speranza, tutto si dissipa”. Specialista dell’arte di Dostoevskij, la Kasatkina ha trovato alcuni paralleli nella concezione di libertà ed amicizia fra il classico russo ed il testimone italiano. Come la libertà in ambedue è legata al realizzarsi del disegno divino sull’uomo così l’amicizia è impensabile senza la disponibilità al sacrificio e senza uno spirito di apertura al prossimo.
Padre Georgij Orechanov ha letto con molto interesse il libro di padre Giussani. Anzitutto il sacerdote ortodosso voleva, attraverso questo libro, ascoltare la voce del suo collega italiano, che possedeva un dono particolare nella predicazione ai giovani. Lo scorso anno padre Georgij era stato presente all’incontro internazionale annuale del movimento ‘Comunione e Liberazione’ del Meeting di Rimini. Lo aveva colpito profondamente il fatto che anche dopo la morte del suo fondatore, il movimento è molto attivo missionariamente e fecondo, capace di attirare centinaia di migliaia di giovani. Questa esperienza è valida anche per la Russia: è evidente che non si può immaginare la rinascita dell’ortodossia senza la missione nell’ambito dei giovani.
Inoltre, secondo le parole di padre Georgij, il libro di Luigi Giusssani “offre risposta a problemi seri, rifacendosi sempre ad episodi evangelici”. Il rappresentante dell’Università S. Tichon ha fatto anche lui alcuni paralleli: secondo lui i pensieri di padre Giussani sono in sintonia con alcune affermazioni del teologo tedesco Dietrich Bonhoffer, con il monaco Kliment di Optina e con lo starec Paisij di Svjatogor. “Il maggior pregio del libro di padre Giusssani - ha affermato padre Georgij - sta nel fatto che il testo termina con domande” ed ha proposto di studiare attentamente il contenuto del libro per comprendere più profondamente “che cosa significhi vivere in Cristo e come questo corrisponda all’esperienza di padre Giussani”.
Alla fine della presentazione il pubblico ha fatto alcune domande sulla natura dei voti, sulla castità e l’amicizia. La proposta di padre Georgij a proseguire ulteriormente la discussione del testo ‘Si può vivere così?’ ha trovato l’approvazione del pubblico.
Iulija Zajceva (Agenzia ortodossa di Blagovest - Info)