Ferrara: "Que rest-il de nos amours?"
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Scrive Ferrara su Il Foglio di oggi: “Persa la scommessa della politica, la politica farà i conti con i temi etici
La lista per la moratoria “Aborto? No, grazie” aveva chiesto agli Italiani un voto per portare in Parlamento non soltanto il dibattito sul tema cruciale, ma anche un gruppo di persone capaci di promuovere con competenza la difesa della vita maltrattata. In attesa dei numeri precisi, che ancora non conosciamo, va riconosciuto senza indulgenza che così non è stato: il risultato delle urne è disastroso, anche se meritano un grazie tutte le persone che invece alla nostra scommessa politica hanno creduto. Ma scommessa politica era, appunto.”
Eppure, molti di noi hanno accarezzato, seppure per un attimo, l’idea di votare la “lista pazza”, si sono macerati tra la scelta di cuore e quella di testa, perché ogni singola parola detta in questi giorni da Ferrara ci trovava d’accordo, perché siamo grati al nostro elefantino di avere riportato alla ribalta il tema della vita, di averci costretti ad una riflessione su un tema che era diventato un tabù del terzo millennio, dove la parola “dramma” metteva un cerotto su uno squarcio.
“L’aborto è un dramma per ogni donna” si diceva, ma vietatissimo cercare soluzioni diverse dall’aborto a questo dramma.
Continua Ferrara: “Que rest-il de nos amours? Tutto ovviamente, una volta pagato pegno al conteggio delle schede, per quel che riguarda ragioni, idee, passione di una battaglia che troverà la strada per proseguire sul terreno su cui è partita: cultura, idee, informazione, agitazione. Tutto resta della splendida avventura umana intrapresa con i candidati e i sostenitori di una lista che fin da subito abbiamo definito pazza.
Gli italiani hanno dichiarato che non si fa partito sull’aborto.
Ma la pillola Ru486, il testamento biologico, i protocolli applicativi della legge 194 e le linee guida della legge 40 sulla fecondazione artificiale saranno tra i primi temi con cui il governo dovrà misurarsi e su cui, in Parlamento, un cospicuo corpo trasversale darà battaglia. (...) Speriamo buone decisioni e buone leggi. Resta, ultimo ma non ultimo, che l’insorgenza della biopolitica è un fattore destinato a crescere. Si tratta della sconfitta di una lista pazza, attraverso la quale è però stata rotta una opaca congiura del silenzio.”
Contiamo dunque su Ferrara e su tutti gli altri che hanno fatto parte della "lista pazza" perché insieme si continui su un cammino comune a difendere la vita a trovare soluzioni al dramma dell'aborto che resta un fatto che condiziona la società stessa, cambiandone nel profondo la mentalità, il modo di guardare alla vita non solo del concepito ma anche di coloro che hanno il privilegio di venire al mondo.
(Mi permetto di aggiungere comunque un grazie a Giuliano Ferrara, perché con quello che ha fatto ha chiamato tutti a prendere posizione su un tema, quello della vita, così caro alla Dottrina sociale cristiana, che - si spera - non sarà più «tabù», e in termini di profonda ragionevolezza [Gabriele Mangiarotti])