Condividi:

Paola: la donna che tanto ha amato

Fonte:
CulturaCattolica.it
Paola era incinta di 6 mesi quando le fu diagnosticato un tumore al seno e rifiutò le cure più invasive che avrebbero potuto danneggiare il figlio che aveva in grembo.

In questi giorni di campagna elettorale, di veleni e bugie, la notizia è passata quasi inosservata, una tra le tante.
E’ morta Paola Breda, una donna di 38 anni di Pieve di Soligo in provincia di Treviso.

Paola era incinta di 6 mesi quando le fu diagnosticato un tumore al seno e rifiutò le cure più invasive che avrebbero potuto danneggiare il figlio che aveva in grembo.
Solo dopo aver partorito all’ottavo mese di gravidanza, il suo secondo figlio Nicola, che ora ha 17 mesi, Paola si era fatta operare e aveva seguito le terapie del caso, sembrava andare tutto bene, poi la ricaduta.

Ci raccontano i giornali del suo amore per il marito Loris, della sua piccola Ilaria di 3 anni, di una gravidanza non andata a termine prima di queste due, e tu cogli tra le righe che la sua è una storia per certi versi come tante, di una donna innamorata del suo uomo, felice di poter dare la vita ad un altro essere umano, una donna che ha conosciuto il dolore di un figlio che muore prima che tu possa guardarlo negli occhi, dedicargli le tue tenerezze.

Una bella famiglia, che vive in un posto magnifico, alle porte di Treviso, dove le stagioni colorano le colline, il fiume scorre lieve, Soligo è detta la ‘Perla del quartier del Piave’ e chissà quanti progetti, quante cose belle e quotidiane sperava di fare Paola con Loris e i suoi bambini, tra le strade di quella “perla”.

Ma la vita non è un fiume che scorre quieto nel suo alveo e quando meno te l’aspetti, ti chiede scelte che non avevi mai pensato di dover fare.
Paola ha scelto la vita di Nicola prima di tutto, anche della sua.

Come sempre accade in questi casi, c’è chi la considera una santa e chi un’egoista, una che ha lasciato solo, un uomo con due bambini piccoli, perché il nichilismo ci ha oramai intriso l’animo e chiamiamo “libertà” solo quella di scegliere di non essere madri.

Qualcuno dice che parlarne troppo è sconveniente, si rischia di dare dolore a chi ha fatto scelte differenti.
Io credo invece che non si debba essere giudici di nessuno, ma che si debbano indicare come possibili quegli esempi di amore che sono discreti e silenziosi attorno a noi.

Paola e come lei, tante altre donne che hanno fatto la sua stessa scelta, era una donna innamorata di un uomo, della vita e dei suoi figli, che ha scelto di essere madre, sino in fondo, accompagnando quei figli con un amore che non potrà dare loro tenerezze e baci, ma lascerà loro, la testimonianza di essere figli di chi ha saputo davvero tanto amare.

Vai a "Ultime news"