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La vera emergenza in Campania

Fonte:
Compagnia delle Opere Campania
In questi giorni i tg, presi da altri avvenimenti non ci hanno aggiornati su quella che è stata chiamata "emergenza rifiuti", ma che più che emergenza, è il risultato di anni e anni di malgoverno, malcostume e malaeducazione del popolo.
Ma come uscire da questa situazione? Come riprendersi la propria vita, il proprio futuro in modo vero, pieno e dignitoso? La Compagnia delle Opere Campania propone a tutti una "sfida possibile"

1. Cosa sta accadendo in Campania: la mortificazione del popolo.

Le immagini cui assistiamo mettono in evidenza le brutture che ogni uomo può procurare quando dimentica sé nel rapporto con la realtà.
Immagini di strade piene di immondizia, della rivolta popolare in atto, di visi arrabbiati, rassegnati, esasperati di chi si sente impotente e soffocato da questa condizione.
In tanti nasce la domanda: ma come è stato possibile arrivare a questo stato di cose?
In cosa ha fallito chi aveva la responsabilità politica? Chi doveva fare e non ha fatto?
La risposta a queste domande è nel giudizio espresso, anni fa, da Don Giussani : “Un partito o una istituzione che soffocasse, che non favorisse la creatività sociale contribuirebbe a creare o a mantenere uno Stato prepotente sulla società. Tale Stato si ridurrebbe ad essere funzionale solo ai programmi di chi fosse al potere e la responsabilità sarebbe evocata semplicemente per suscitare consenso a cose già programmate; perfino la moralità sarebbe concepita e conclamata in funzione dello status quo”.
Perciò di fronte a questo disastro totale, in cui chi aveva responsabilità - non solo locali - cerca con scarso risultato di spiegare o giustificare la propria incapacità, è evidente per tutti la necessità di affrontare finalmente il problema rifiuti in maniera seria e definitiva: rimuovere rapidamente le tonnellate di rifiuti, prima dell’insorgenza di epidemie con gravissime conseguenze per la popolazione, e procedere ad una reale programmazione sul territorio regionale e nazionale.

2. Da dove ripartire veramente: dalla Gratuità il bene comune


E’ troppo comodo credere che la questione rifiuti si risolva con la loro rimozione e magari con quella dei presunti responsabili (Governo, amministratori, politici, camorra, ecc.), e poi con la nomina di un commissario straordinario dotato di super-poteri. Ed è ugualmente ingenuo soffermarsi esclusivamente sull’emergenza rifiuti, che è la punta dell’iceberg dei problemi della nostra regione. Quanto è accaduto chiede a tutti noi un cambiamento radicale, dal cittadino alle istituzioni, e non solo locali: “L’ingiustizia in qualsiasi luogo è una minaccia alla giustizia ovunque”.
Il cambiamento non viene dalla politica o dalle strategie fatte a tavolino, ma da una novità di vita che è in grado di rispondere veramente ai bisogni che abbiamo e sfidi la tentazione della rassegnazione. Nessun potere, infatti, anche il più ottuso e violento può estirpare il fiorire desiderato di una speranza che nasce da un incontro integralmente umano e che introduca in una appartenenza a un popolo riscoperto nelle sue radici sacre e nella sua più autentica tradizione civile.
Una umanità grande come quella del nostro popolo perché non muoia sotto il cumulo dei sacchetti di immondizia e l’umiliazione di chi ne sfrutta la fiducia, ha bisogno di un’educazione che riparta sempre dal desiderio di bellezza, dalla umanità dei padri, dagli sguardi carichi d’attesa dei figli.
Non un popolo di miserabili condannati dalle TV del mondo, ma di mendicanti d’infinito!

La vera emergenza per affrontare tutte le altre emergenze è una educazione: L’educazione del popolo alla vera convenienza della vita che, come diceva don Giussani, «è la gratuità fatta penetrare negli interstizi dei nostri calcoli».

Che cosa intendiamo per esperienza della gratuità?
Significa la possibilità di accorgersi che nelle nostre piazze, nei vicoli e in tante dimore vivono già trame di amicizie e solidarietà che generano luoghi umani di accoglienza e di bene comune.
Nell’emergenza di questi giorni, i fatti accaduti quest’anno, gli incontri con tanti nuovi amici, ci documentano il miracolo di un cambiamento possibile che ci dà la ragione per ripartire anche dalle macerie. Il compito più urgente è una mentalità nuova che faccia sentire ad ogni persona la possibilità di trasformarsi da spettatore a protagonista della sua vita, per il bene di sé e della sua famiglia.

In una città, in una regione che va giù per un’incapacità di tenuta ideale siamo chiamati a dare il nostro contributo costruendo opere , esempi di un bene per tutti.
E’ per questo che vogliamo invitare tutti all’evento che si terrà il 25 Gennaio alle ore 20.00 presso la Mostra d’Oltremare - Teatro Mediterraneo dal titolo: “Dalla gratuità il bene comune”, come occasione per proporre a tutti le ragioni di una sfida e di una speranza possibile.

Associazione Compagnia delle Opere Campania

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