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La giornata del dialogo e l’amicizia ebraico-cristiana

Autore:
Guastalla, Guido
Fonte:
CulturaCattolica.it

Si celebra oggi, con un rito instaurato col Concilio Vaticano II, per merito precipuo del Vescovo di Livorno Monsignor Abbondi, la giornata del dialogo e dell’amicizia ebraico-cristiana. Per chi conosce le incomprensioni, le persecuzioni, le tragedie che per quasi duemila anni hanno caratterizzato i rapporti fra il Cristianesimo vittorioso e l’Ebraismo, per chi ricorda le raffigurazioni della Sinagoga bendata perché cieca di fronte alla fede e la Chiesa trionfante, può misurare il cammino percorso in quasi cinquant’anni, dalle prime posizioni di Papa Giovanni XXIII, al Concilio Vaticano II di Papa Paolo VI, alla storica visita nella Sinagoga di Roma di Papa Giovanni Paolo II, alla sua richiesta di perdono al Kotel (comunemente chiamato muro occidentale o del pianto) a Gerusalemme, al viaggio di Papa Benedetto XVI ad Auschwitz e alla Sinagoga di Colonia e di Vienna, alle sue parole come Cardinale nel maggio 2001, in cui presentando il testo della Pontificia Commissio Biblica concludeva sulla.”cosi importante ricerca di una rinnovata comprensione fra ebrei e cristiani”.
In un momento così drammatico per la libertà di parola nel nostro paese, per la tolleranza, il rispetto nei confronti delle istituzioni religiose, ci auguriamo che la giornata di riflessione odierna sul tema “non pronunciare il nome del Signore tuo Dio invano” possa ristabilire un clima di comprensione adatto alla riflessione sull’eternità del messaggio biblico.
Il Rabbino capo di Roma Rav Riccardo Shmuel Di Segni nel rinnovare a Benedetto XVI l’invito a visitare la sinagoga di Roma, chiosando con una battuta che all’inizio del 900 la Comunità si chiamava Università israelitica, afferma:”E’ giusto che un Papa vada all’Università. Personalmente ho la massima stima per la dottrina di questo pontefice: lo ascolto sempre con interesse e attenzione anche se non necessariamente con condivisione”.
Agli amici, anzi ai fratelli cattolici, a noi tutti l’augurio di una bella giornata passata in pace e nell’amore reciproco, e che dal brutto, tragico episodio al quale abbiamo assistito possa nascere il bene per tutti gli uomini di buona volontà.

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