Natale 2007: Se non ritornerete come bambini...
- Autore:
- Curatore:
- Fonte:

“Andiamo fino a Betlemme, vediamo questo avvenimento che il Signore ci ha fatto conoscere”. Andarono dunque senza indugio e trovarono Maria e Giuseppe e il bambino, che giaceva nella mangiatoia”.
Cosa hanno visto i pastori? Qualcosa di assolutamente straordinario? Un evento miracoloso, soprannaturale? No! Un semplice bambino, come tutti, che strillava quando aveva fame, che dormiva profondamente dopo aver mangiato, che desiderava essere cullato e riscaldato dalla mamma; debole, fragile bisognoso di tutto come ogni creatura che viene al mondo.
Prima di tutto è come se Gesù volesse dirci: “Caro Franco, Luca, Laura, Valentina, Silvia, Luciano… conosco la tua debolezza, la tua fragilità, la tua incapacità perché l’ho sperimentata in quella mangiatoia, non scandalizzarti di quello che sei. Conosco anche come è fatto il tuo cuore: desidera la vita, la felicità, il bene, la bellezza, la giustizia, ma si sente così sproporzionato, nulla e nessuno sembrano poter rispondere. Non angustiarti per questo, forse un bambino pensa di potercela fare da solo? No, non riuscirebbe a tirare sera! Tutto attende dalla mamma, è felice perché lei esiste, la sua presenza amorosa è la certezza della positività della vita, sente che i suoi desideri esistono semplicemente per essere esauditi, perché c’è chi immediatamente li soddisfa. Capisci perché mi son fatto bambino? Per sperimentare tutto questo e per dirti: se non ritornerai bambino non entrerai nel regno dei cieli”. Se non tornerai bambino non scoprirai il segreto della vita: che la vita è promessa, positività.
E’ difficile oggi tornare bambini, da tutte le parti ci suggeriscono che la vita e il mondo appartengono ai furbi, agli esperti, a quelli che sanno, a chi si ritiene indipendente, a chi ritiene di possedere tutto e di non aver bisogno di nessuno. Tornare bambini!
Sembra un insulto per chi si ritiene “intelligente”, “moderno”, “emancipato”. Lo sguardo di un bambino oggi va bene per la pubblicità del pandoro, o per la letterina a babbo natale, non per capire il senso della vita e della realtà!
“Se non tornerete come bambini non capirete mai!”, sembra questo il ritornello che risuona da più di 2000 anni dalla grotta di Betlemme.
Io rispondo: sì Signore, voglio tornare bambino, perché solo il bambino ha uno sguardo realista sulla vita: tutto aspetta, tutto spera dal sorriso della mamma, perché non censura il suo desiderio e quella presenza umana è per lui una certezza assoluta.
Anch’io voglio raggiungere la certezza che vince ogni paura e percepire la mia vita come un cammino verso la felicità.
Oggi cantautori, divi, amici del bar, molti insegnanti, TV, giornali congiurano perché nessuno ascolti l’invito: “Se non ritornerete come bambini…” e ci lanciano i loro consigli: “Segui questo, compra quello, vai di qua, vai di là, le cose stanno così”.
Ma quando ci ritroviamo soli, in quei 30 secondi prima di addormentarci, dopo una serata passata divertendoci, ci sentiamo inquieti e insoddisfatti e pensiamo: “Ce ne fosse uno che prendesse sul serio il mio desiderio di felicità, che mi prendesse per mano per condurmi là dove il mio cuore desidera, perché lui conosce con certezza la meta?”
E’ inutile fingere, non possiamo non prendere sul serio questa domanda, perché questa domanda ci domina e solo la ricerca che ne scaturisce è ciò che dà senso alla vita.
2000 anni fa un angelo disse ai pastori: “Non temete, ecco vi annunzio una grande gioia, che sarà di tutto il popolo: oggi vi è nato nella città di Davide un salvatore, che è il Cristo Signore”. I pastori andarono e videro e “ se ne tornarono, glorificando e lodando Dio per tutto quello che avevano udito e visto, com’era stato detto loro”.
Oggi come allora ci vuole lo stesso desiderio, dei pastori: “Chi mi può prendere per mano e condurmi dove il mio cuore desidera?” Ci vuole la stessa curiosità di udire e vedere: “Andarono dunque senza indugio e trovarono Maria e Giuseppe e il bambino”; assieme a una domanda: “Dove sei ora Tu che hai promesso la vita eterna e il centuplo quaggiù? Che hai detto alla vedova di Nain: non piangere? Che hai detto alla peccatrice: ti sono perdonati i tuoi peccati perché hai molto amato? Che hai detto al buon ladrone: oggi sarai con me in Paradiso?”
Come il Bambino era in compagnia di Maria e Giuseppe, così oggi vive nella compagnia di coloro che hanno udito la sua promessa e gli hanno detto “sì” e continuamente, misteriosamente si fa vedere e si fa udire attraverso di loro. Buon Natale! Franco