Benedizione Natalizia, laicamente possibile
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E' una storia "di paese", ma è la storia del nostro paese, del nostro modo di intendere la laicità e di come le cose stanno cambiando, a partire da una consapevolezza nuova, ancora fragile, ma come dice L. Checchinato: "la coscienza personale e collettiva dei cattolici si costruisce mettendosi in gioco nella storia".
Gentile direttore,
tra i molti bei ricordi delle scuole elementari, c'è anche quello della gioiosa sorpresa nel vedere entrare in aula il nostro don Mario per la benedizione di Natale. In quel momento, erano due pezzi della mia vita di bambino che si saldavano: la scuola con la maestra e la direttrice, e l'oratorio, frequentato da molti miei compagni di classe, con il don.
A un certo punto, ricordo, che il don non venne più a trovarci a scuola e io, bambino, non capii assolutamente perché. Era una delle conseguenze della revisione del concordato, avrei studiato molti anni più tardi, ma a quel tempo, proprio non compresi.
Per una quindicina di anni la situazione rimase invariata finché, con l'avvicendarsi dei preti di Nova Milanese, qualcosa cambiò. Il primo anno don Samuele, focoso prete novello fresco di seminario, fece formale richiesta scritta al direttore del primo circolo di Nova Milanese che, facendo votare la delibera al consiglio di circolo, si trovò in leggera minoranza (anche a causa dell'assenza di alcune insegnanti che non erano al corrente dell'argomento in discussione). Dopo 16 anni le porte della scuola si riaprivano al don e la polemica sulla laicità era servita! Don Samuele potè organizzare un momento extrascolastico e facoltativo in cui bambini e genitori che lo desideravano, potevano partecipare (in caso di pioggia all'interno, in caso di bel tempo in cortile) alla benedizione natalizia. Quell'anno, provvidenzialmente, piovve!
Gli anni seguenti, l'argomento venne sempre discusso con largo anticipo e la concessione, pur nella forma ultraridotta della prima volta, non venne più data in virtù del voto contrario del consiglio di circolo. Il sasso era lanciato: di anno in anno, la mobilitazione dei genitori si fece sempre più consapevole e massiccia, fino ad organizzare raccolte di firme e coinvolgere i giornali locali con interviste ai protagonisti della vicenda.
La grande svolta proprio mercoledì 5 dicembre: dopo un voto contrario del consiglio docenti (scarto di un solo voto), il consiglio di circolo ha ribaltato il risultato (sempre di un voto).
Mai come su questi argomenti il dibattito e la partecipazione dei genitori è stata così intensa! L'idea della laicità come areligiosità della scuola stava silenziosamente diffondendosi ma, sollevando il problema, il dibattito ha contribuito a diffondere un'idea aperta di laicità, come ambito entro il quale la religione trova spazio di espressione.
Su scala nazionale, questa piccola vicenda di paese dimostra l'importanza di essere propositivi sugli argomenti eticamente sensibili. A rischio di subire delle sconfitte, la nostra voce deve sentirsi, infatti la coscienza personale e collettiva dei cattolici si costruisce mettendosi in gioco nella storia.
Cordialmente,
Luciano Checchinato