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Spe salvi: nota di P. Scalfi

Raccogliamo questo primo commento di P. Romano Scalfi, nostro amico e collaboratore, sull'Enciclica di Benedetto XVI

«È importante parlare di speranza soprattutto in questo momento, in cui si osserva tanta disperazione soprattutto tra i giovani (secondo le statistiche, la causa principale di morte per i giovani tra 15-25 anni è il suicidio)». Così p. Romano Scalfi, fondatore del Centro studi «Russia Cristiana», ha commentato la presentazione della nuova enciclica di Benedetto XVI. In essa ampio spazio è dedicato al marxismo e alla rivoluzione comunista, che – scrive il Papa – «si è verificata nel modo più radicale in Russia». P. Scalfi, che anche durante il regime sovietico ha sempre cercato di far conoscere in Occidente la ricchezza della tradizione della Chiesa orientale (definita in quel periodo «Chiesa del silenzio»), afferma: «Nonostante qualcuno abbia visto delle analogie tra il messaggio marxista e quello cristiano, tra di loro non c’è alcun punto di contatto. La “speranza” marxista è utopismo: intende escludere Dio, nell’illusione di creare la felicità con le proprie mani; quest’ideologia ha affascinato molti, ma in conclusione anziché portare l’uomo alla perfezione l’ha disumanizzato». «Le ideologie – prosegue p. Scalfi – avevano la pretesa di portare il Paradiso in terra, di costruire un luminoso futuro contro Dio. Oggi vediamo invece che si è realizzato il contrario di quanto promettevano». Per p. Scalfi quest’enciclica «riveste una particolare importanza, ora che sono cadute le ideologie». Inoltre, le tematiche affrontate dal Papa sono care alla cultura russa: «Secondo il grande intellettuale Sergej Averincev, “Il cristiano non può essere né pessimista né ottimista, ma realista”. La tradizione orientale (quando è vissuta) ci aiuta a superare la tentazione dell’utopismo; diversamente dalla mentalità razionalista, la tradizione orientale non s’è mai affidata alla ragione da sola, ma sostiene che per conoscere occorra coinvolgere tutta la vita (parla infatti di “conoscenza integrale”)».

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