Perugia: ragazzi normali
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Siamo noi adulti, che non sappiamo più cosa vuol dire amare, che ci crediamo giovani perché scimmiottiamo i nostri figli, vestiamo come loro, parliamo come loro, non sappiamo più cosa vuol dire amare, ci vergogniamo quando siamo gelosi della persona amata, quando su alcune cose, finiamo per pensare che i nostri genitori, i loro nonni, in fondo avevano ragione... siamo noi che abbiamo educato questo ragazzi normali.
Dai verbali pubblicati dal Corriere della Sera:
HASHISH E FESTE - Il quadro che emerge dai verbali dei giovani che frequentavano Meredith e le sue amiche è quello di un «gruppo allargato». Ragazzi che si sono trasferiti a Perugia per studiare, che vivono lontano dalle famiglie e non sembrano avere regole. Ragazzi che vivono la notte, che vagano di festa in festa, che spesso si ubriacano e fumano spinelli fino a stordirsi. Lo racconta anche Giacomo Silenzi, che con Meredithstava insieme da circa tre settimane.
La sera dell'omicidio era a casa dei genitori a Porto San Giorgio. «Nonostante mi piaceva molto — dice — non provavo alcuna gelosia nei suoi confronti... Insieme ai miei amici faccio spesso uso di hashish e marijuana, ma non di altre droghe. Anche Meredith faceva uso di hashish e spesso l'assumevamo insieme, o noi due da soli o insieme ai ragazzi del condominio. In genere prendevamo la droga nel centro di Perugia, sulle scale di fronte alla chiesa di piazza 9 Novembre, ma non conosco i nomi degli spacciatori. Ogni volta che ci serviva, uscivamo e andavamo in piazza per rifornirci. Non ricordo che le ragazze avessero mai avuto la droga, in genere la fornivamo noi ragazzi». Canne, ma anche alcol. Accadeva spesso che le ragazze tornassero ubriache. Una sera fu Hicham Khiri, marocchino ventottenne, a riaccompagnarle a casa. Lo ha raccontato lui stesso il 3 novembre: «Eravamo al Gradisca. Era sabato e io ero con un mio amico che si chiama Abdel. All'interno del locale ho visto che c'era tutto lo staff del Merlin e molte studentesse straniere per le quali ogni sabato viene organizzato un pullman. A fine serata, uscendo dal parcheggio, abbiamo incontrato Meredith e Sophie, quest'ultima ubriaca, e un'altra ragazza che non conosco. Meredith mi chiese se, viste le condizioni di Sophie, potevamo riaccompagnarle a casa».