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Comunicato sul recupero dei debiti scolastici

Diesse (Didattica e Innovazione Scolastica) www.diesse.org
Disal (Dirigenti Scuole Autonome e Libere) www.disal.it
Foe (Federazione Opere Educative) www.foe.it

Riteniamo che la vera riforma della scuola italiana passi attraverso tre grandi nodi culturali e politici che, anche sulla base dell’attuazione del Titolo V della Costituzione, devono costituire lo sfondo sul quale collocare la normale attività didattica delle scuole: l’autonomia didattica e finanziaria degli istituti scolastici, la piena parità scolastica, un nuovo percorso di formazione e reclutamento che valorizzi la professionalità docente e dirigente.
A partire da questa prospettiva che ci vede impegnati in un lavoro di presenza creativa nella scuola e di costruzione di esperienze educative e formative intendiamo leggere i documenti recenti (DM/80; OM/92) sul recupero dei debiti scolastici.

Alcune considerazioni:
• appare ragionevole prevedere che il debito scolastico contratto da uno studente debba essere recuperato: non è possibile infatti che eventuali carenze gravi nella sua preparazione si possano perpetuare da un anno all’altro;
• gli insegnanti devono essere messi nella condizione di assumersi la responsabilità del percorso di recupero da svolgere nei confronti degli alunni in cui hanno intravisto carenze disciplinari;
• gli insegnanti devono poter attivare tutte le possibili forme di sostegno affinché gli alunni più deboli possano essere aiutati a ritrovare la motivazione allo studio;
• decreto e ordinanza, oltre all’apertura ad alleanze educative con enti esterni non profit ed accanto a espliciti riferimenti alla flessibilità (per esempio la possibilità di svolgere le attività di recupero in orario curricolare utilizzando anche la quota del 20%) presentano gravi criticità, in alcuni casi tali da rendere difficilmente applicabile la normativa prevista (per esempio il vincolo delle 15 ore obbligatorie per ogni corso di recupero; l’eccessiva macchinosità dell’iter burocratico che carica di ulteriori incombenze e riunioni i collegi docenti; la scadenza del 31 agosto quale termine delle verifiche finali; l’assoluta insufficienza di fondi).

Le nostre proposte e richieste:
• auspichiamo che siano le scuole a prendere la parola in questo periodo, dando corpo reale alla autonomia, pur limitata, di cui godono;
• ci impegniamo affinché dove possibile si svolgano incontri o assemblee in cui vengano messi a tema l’esperienza in atto a sostegno del lavoro degli studenti in difficoltà, i problemi eventuali di applicazione dell’ordinanza, le proposte di un diverso sistema di recupero delle carenze scolastiche;
• dovranno essere stanziati con certezza adeguati finanziamenti per le attività di sostegno, di recupero e di potenziamento senza differenza tra scuole statali e scuole non statali, dato che gli alunni sono portatori dei medesimi diritti;
• chiediamo che l’ordinanza possa avere una applicazione graduale, in modo che dopo una fase sperimentale di un anno la normativa possa essere modificata sulla base delle esperienze e dei suggerimenti emersi dalla base;
• dovrà essere infine perfezionata la norma sulle valutazioni intermedie e finali, soprattutto quella relativa agli eventuali scrutini a settembre, per evitare che i provvedimenti si risolvano alle fine nell’esito contrario alle finalità per i quali sono nati.

Invitiamo quanti fossero interessanti a consultare sui rispettivi siti delle associazioni firmatarie del presente comunicato alcuni strumenti che esaminano in modo più approfondito e puntuale i documenti ministeriali di riferimento.

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