Condividi:

Birmania, tutti tacciono

Fonte:
CulturaCattolica.it
Birmania, arrivano notizie terribili, parlano di forni crematori in funzione per eliminare le vittime della repressione.
I blog trasmettono i video della repressione e non servono le parole a commentare le immagini.

Ma la stampa italiana è tiepida, la televisione si occupa delle primarie del PD, tutto tace.
Nessuna trasmissione ad oltranza, nessuna manifestazione, lunghe bandiere della pace non sventolano per Myanmar.
Le agenzie di stampa di oggi riferiscono: - Cinquantottomila firme per chiedere il rilascio "immediato e incondizionato" dei manifestanti arrestati alla fine di settembre in Birmania dalla giunta militare, e in particolare di cinque leader politici. Sono quelle inviate dalla sezione italiana di Amnesty International all'ambasciata di Myanmar in Italia e al ministro degli Esteri, Massimo D'Alema. "Nonostante abbiano promesso di collaborare con le Nazioni Unite", riferisce un comunicato dell'organizzazione per i diritti umani, "le autorità di Myanmar proseguono nel giro di vite nei confronti degli organizzatori delle pacifiche manifestazioni dello scorso mese".
Eppure, la repressione in Birmania sembra ancora essere un “affare loro” qualcosa che non ci tocca, al massimo ci sfiora,
l'Onu non è incisivo con le sue scelte, la politica sembra preoccupata di non schiacciare i piedi al colosso Cinese, e intanto chi dopo 40 anni di dittatura comunista ha avuto il coraggio di rischiare la vita, rischia di vedere vanificato questo coraggio, perché senza il supporto del mondo, sarà ancora l'esercito ad avere la meglio.

Vai a "Ultime news"