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Una rondine non fa primavera!

Fonte:
Il Giornale - Asianews
Certo questo articolo riportato da «Il Giornale» del 13 ottobre 2007 può essere una notizia che fa ben sperare, ma se la paragoniamo alle altre che quotidianamente raccogliamo (come quella riportata da AsiaNews più sotto), dobbiamo pensare che siamo ancora ben lontani dal rispetto dell’uomo e della sua dignità e libertà. Del resto la necessità di aggiungere la nota sul materiale «religioso» al divieto che «in nessun caso le Olimpiadi devono essere usate per la propaganda politica» non fa sicuramente ben pensare...

Pechino fa marcia indietro sui crocifissi alle olimpiadi

da Pechino (Il Giornale - 13.10.2007)

La Cina ha fatto una frettolosa e parziale marcia indietro sul divieto imposto a giornalisti e membri delle squadre olimpiche di importare «materiale» che potrebbe essere usato per «attività religiose o politiche». La gaffe era stata fatta giovedì dal comitato organizzatore, il Bocog, nel corso del secondo World Press Briefing, un incontro con i media internazionali per definire le modalità della copertura dei Giochi.
Nella lista degli articoli la cui importazione è «proibita» per giornalisti, atleti e gli altri membri delle delegazioni che verranno a Pechino per le Olimpiadi del 2008, compariva giovedì, al punto 7, la voce «opuscoli e materiali usati per qualsiasi attività religiosa o politica o per dimostrazioni». Tanto da far pensare che fossero proibiti anche oggetti come crocifissi appesi al collo o altri simboli personali di varie religioni. Ieri, la sorpresa: sui banchi dei partecipanti è apparso a metà mattina un foglio con una nuova versione degli articoli «vietati»: questa volta, si parla di «materiale promozionale usato per qualsiasi attività religiosa o politica». Funzionari del Bocog non sono stati in grado di spiegare cosa precisamente si intenda per «materiale promozionale» ma hanno chiarito che manifestazioni «personali» di fede, come portare una croce al collo o, nel caso di una donna musulmana, un fazzoletto sulla testa, non saranno ostacolate. Sarà al contrario vietato «distribuire» materiale.
Inoltre, nel villaggio olimpico ci saranno degli spazi per «esercitare attività religiose in accordo con la legge». Un portavoce del Comitato Olimpico internazionale, Anthony Edgar, ha ricordato che nella Carta olimpica si afferma che «in nessun caso le Olimpiadi devono essere usate per la propaganda politica».

Pechino, cristiano sotterraneo pestato a sangue dalla polizia

Pechino (AsiaNews/Agenzie) – Pestato a sangue ieri a Pechino durante uno scontro tra decine di poliziotti e guardie private, il cristiano Hua Huiqi è stato portato svenuto all’ospedale Tiantan, dove è ricoverato. Intanto Human Rights Watch denuncia l’aumento della repressione e degli arresti contro dissidenti prima del 17° Congresso del Partito comunista che inizia il 15 ottobre a Pechino.

Hua, leader della chiesa cristiana domestica e attivista per i diritti umani, si è battuto contro gli espropri di case a Pechino e di recente ha aiutato molte persone della provincia a presentare petizioni al governo. E’ uscito l’ultima volta dal carcere a luglio, dopo 6 mesi di detenzione per “avere ostacolato la giustizia”. Sottoposto a una stretta sorveglianza, l’8 ottobre la polizia l’ha portato dalla sua abitazione nel distretto di Chongwen al distretto di Fengtai. Ma ieri da Fengtai una decina di agenti lo ha riportato a Chongwen. Testimoni oculari riferiscono che qui si sono scontrati con decine di poliziotti dell’altro distretto e guardie private della ditta New World China Land, che non volevano indietro il dissidente.

Intanto Hrw denuncia che in occasione del Congresso del Partito, il regime ha scatenato “la peggiore repressione da 5 anni” contro dissidenti, cristiani e attivisti per i diritti, con “decine di arresti, pestaggi e rapimenti sin da agosto, aumentati durante la settimana di festa nazionale iniziata il 1° ottobre”.

Hu Jia, agli arresti domiciliari insieme alla moglie Zeng Jinyan, incinta di 8 mesi, dice che, in vista delle Olimpiadi, il governo “sta facendo l’80% dell’opera [di controllare e dissuadere i dissidenti] per dover fare solo il 20% l’anno prossimo”, quando maggiore sarà l’attenzione mondiale.

Tra i tanti, è scomparsa dal 22 settembre l'attivista Huang Yan. Il 26 settembre ha telefonato a Hu dicendo che era fuggita dalla polizia che la tratteneva da 3 giorni, poi è sparita di nuovo.

Zheng Dajing, che ha aiutato chi presenta petizioni al governo, è scomparso da agosto.

Agli arresti domiciliari dal 1° ottobre il pastore Liu Fenggang con la moglie e il figlio di 8 anni.

Un altro attivista, Zhang Wenhe, è sparito dal 29 settembre e la famiglia teme sia stato internato in un ospedale psichiatrico. Ad agosto è stato arrestato per “incitamento alla sovversione” lo scrittore Lu Gengsong, che su siti web esteri ha denunciato abusi contro i diritti umani e fatti di corruzione. La sorella di Yang Chunlin, che ha raccolto firme per chiedere “Diritti umani, non Olimpiadi”, denuncia che è in prigione nell’Heilongjiang ed è stato torturato.

Nelle scorse settimane la polizia ha arrestato a Pechino centinaia di persone venute dalla provincia per presentare petizioni, trattenendole per giorni e rimandandole indietro. A settembre è stato demolito il complesso di edifici dove abitavano circa 4mila persone venute per presentare petizioni. In tutto il Paese la polizia ha “vigilato” e impedito la partenza di chi voleva andare a Pechino per chiedere giustizia.

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