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Quel che sta a cuore ai cattolici "inesistenti"

Fonte:
www.samizdatonline.it
Famiglia Cristiana si è chiesto dove siano i cattolici su Internet. Alla domanda è stato chiamato a rispondere Francesco Diani, curatore di una lista di siti cattolici da dieci anni e quindi eletto immediatamente dal settimanale un' "autorità nel suo campo".

Nel recente numero del 30 settembre, con toni molto preoccupati, il giornale Famiglia Cristiana si è chiesto dove siano i cattolici su Internet. Alla domanda è stato chiamato a rispondere Francesco Diani, curatore di una lista di siti cattolici da dieci anni e quindi eletto immediatamente dal settimanale un' "autorità nel suo campo".

Così, abbiamo letto attentamente le parole dell'autorevole estensore dell'elenco di siti e, in effetti, stando a queste ultime ci sarebbe da preoccuparsi non poco. «Scarsissima la presenza di blog cattolici e molto basso il profilo dei contenuti e dei temi affrontati» dice il Diani.
Cosparso il capo di abbondante cenere, abbiamo cercato di capire in che cosa consiste precisamente questo "basso profilo nei temi affrontati". Il Diani ci aiuta qualche riga più in basso: "Quasi nessuno si occupa del dibattito più clamoroso della Rete, cioè il V-day di Grillo".
E' questa quindi la "cattolicità" di cui l'autorevole curatore sente la mancanza in rete? Non è chiaro.

Quello che è chiaro è che non sono da considerarsi d'aiuto, in questa ricerca della cattolicità assente sulla rete, i siti con "devozionalismo sentimentale", quelli con "preghiere intercessorie che rasentano la magia e la superstizione" e quelli con l'assillo di una "cattolicità integralista". Insomma tanti "no" da parte di Diani, ma nessun "sì", ovvero nessuna indicazione di quale sia il senso della presenza cattolica da lui tanto agognata.

Il rischio, però, in questa lunga sequela di personalissimi "rifiuti" è di perdere di vista l'essenziale, ovvero la ragion d'essere stessa di una testimonianza cristiana, sulla rete o altrove. In questa sede, quindi, il nostro principale intento è di richiamare l'attenzione sull' "unica cosa che davvero ci sta a cuore", ovvero sul senso della nostra presenza su Internet (che esiste e che, piccola o grande che sia, non può essere negata in nome di un pregiudizio), la quale è fondata tutta sull'incontro libero con la persona di Gesù, da cui nasce una passione per l'uomo tutto intero, dal concepimento fino alla morte, compreso il suo desiderio d'Infinito.

Secondo Diani tutto ciò non è "cattolico"? Ascoltiamo volentieri allora che cosa intenda per tale. Insomma, caro Diani, "che cosa ti sta a cuore più di ogni altra cosa"?

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