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I funerali in Duomo? Troppo spettacolo

Fonte:
Il Resto del Carlino - 14.09.2007
Mons. Negri risponde sulla cerimonia pubblica per Pavarotti

Sabato alle 20 sono andato a messa come faccio da una vita. Alla fine della funzione, il mio parroco mi ha lasciato stupefatto e di più comunicando «che è stato concesso il Duomo di Modena e la funzione religiosa per un noto personaggio pubblico perché c'è stata una dichiarazione pubblica di un prete che assicura che il deceduto era tornato alla fede». A Pavarotti sono stati concessi i funerali con rito cristiano, a Welby no: perché?
Simone Primavera (Pesaro)


Carissimo Direttore,
rispondo alla lettera che mi ha cortesemente inviato.
Sinceramente non mi ritrovo, oltre che nelle espressioni spropositate, anche nelle motivazioni profonde della lettera.
Solo Dio sa che cosa passi tra il cuore dell’uomo ed il Suo mistero di Padre. Spero anch’io che Pavarotti si sia alla fine confessato ed abbia ricevuto il perdono di Dio.
Ma c’è un aspetto di un problema reale, sollevato dalla lettera. Anch’io ho provato disagio ad un funerale di un cristiano, che di fatto, obiettivamente, veniva «spettacolarizzato».
Tutta l’Italia aveva il diritto-dovere di onorare un grande artista: cattolici e laici, politici e uomini di spettacolo e popolo comune. Come hanno chiaramente detto sia il presidente Napolitano che il pontefice Benedetto XVI. Ma il grande italiano e grande artista Pavarotti avrebbe potuto essere onorato in un grande luogo civile, come ad esempio il «suo» teatro di Modena, e lì l’onore sarebbe stato rivolto a colui che aveva onorato insieme l’arte e l’Italia. Poi, finita la celebrazione ufficiale e civile, un corteo più umile e modesto avrebbe potuto più agevolmente condurre il «povero cristiano» Pavarotti alle sue esequie. E lì al centro ci sarebbe stato il cristiano che consegnava al Padre la sua vita, fatta di grandezza e di povertà, di gioie e di dolori, di virtù e di peccati: sui quali tutta la comunità avrebbe implorato il perdono di Dio. Così più grande sarebbe stato il momento civile, più cristiano il momento religioso, senza commistioni deformanti. (Non citiamo poi il Duomo in attesa della celebrazione che assomigliava alla platea di un teatro).
Con i migliori auguri di buon lavoro e con grande affezione a Lei ed ammirazione per il Suo servizio alla informazione ed alla cultura.

+ Luigi Negri, Vescovo di San Marino-Montefeltro

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