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Perché una giornata al Meeting di Rimini

Autore:
Bargigia, Vilma

Al Meeting si può venire per più motivi: curiosità, pregiudizi da sfatare, o altro. Io ci vengo da più anni, ne ho visto le varie trasformazioni, cambiamenti, miglioramenti. Il Meeting di oggi è davvero cresciuto, è una reale opportunità di incontro e conoscenza della cultura cristiana che lo sostiene, aprendo gli orizzonti all’incontro con culture diverse.
Quest’anno non sono riuscita a vedere molte mostre perché gran parte del mio tempo è stato impiegato all’accoglienza e compagnia a persone che qui venivano per la prima volta, ma che grossa occasione è stata questa per me: mi ha riportato allo stupore verso una novità che rischio di pensare “la conosco già” mentre stando più attenta scopro non essere proprio così, c’è sempre qualcosa di nuovo.
Così nel padiglione dedicato alla CdO, mentre lo illustro spiegando ai nuovi amici cosa sia il BancoAlimentare, CdO Persona, Avsi, Famiglie in Cammino, il mitico per me Club Papillon, Diesse ecc… scopro che si affacciano stands con nuovi nomi! Non li so spiegare, dovrò conoscerli anch’io.

E gli incontri! Grandi alcuni che ti toccano il profondo del cuore, fino a commuoverti; Feltri e mons. Fisichella che parlano del proprio rapporto con Oriana Fallaci, in un modo così umano, con quel “più di umano” che ti fa vibrare nel ricordare quella grande donna. E lo stupore nel vedere insieme un comunista, una suora di clausura, un musulmano, gioiosi di stare insieme come amici alla presentazione di un libro, dove il comune denominatore è l’amore per la vita e la comune voglia di costruire insieme senza e aldilà di steccati ideologici (Cavallari, sr Gloria Riva, Magdi Allam)
E la Roccella con un sacerdote ricercatore (don Colombo) che con parole chiare e profonde ti ricordano la bellezza di un umano “imperfetto” - per questo mondo - ma invece tanto vero e grande nella sua unicità voluta da un Altro.
Ma chi ha detto che solo nomi roboanti di politici o personaggi alla moda fanno notizia? La notizia interessante per me ed i nuovi amici la fanno tutti quelli che sanno parlare al cuore (grandi Amicone, il cantautore Lindo Ferretti, don Camisasca quando ti parlano di cosa voglia dire essere veri uomini, e dell’odio del mondo moderno verso di essi, un odio che nasce dalla incapacità di essere come loro..), tutti quelli che ti fanno tornare a casa con la voglia di ricominciare.

Qui la cultura non è per “addetti ai lavori” ma per ogni persona che abbia voglia di andare a fondo innanzitutto della propria umanità. Quindi anche per me e per i miei nuovi amici che ripartono contenti, e che torneranno ancora il prossimo anno.
Non prima di essere però passati da Castel Sismondo a vedere la splendida mostra su Santa Sofia.

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