I cattolici adulti possono non pagare le tasse?
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Presidente Prodi, recentemente Lei si è lamentato che durante le omelie i sacerdoti non redarguiscano gli evasori fiscali. Dunque, signor Presidente, lei vorrebbe che la Chiesa si scagliasse contro tali evasori, magari minacciando per loro un numero di anni di purgatorio proporzionale agli euri non versati allo Stato, o magari addirittura le fiamme infernali per i recidivi!
Ma non è proprio Lei, mi corregga se sbaglio, che quando il Papa diede precise indicazioni riguardo al Referendum sulle Legge 40 non si fece troppi problemi a fregarsene affermando di essere un “cattolico adulto”? Se anche un prete esortasse a pagare le tasse, un fedele non potrebbe forse dire: “Bah, io faccio come ha fatto il mio Presidente, sono anch’io un cattolico adulto”? Perché la Chiesa sulle questioni etiche fondamentali è esortata a tacere, e a non essere seguita (come Lei ha fatto) e su questioni civili è esortata a intervenire e a essere ascoltata? Forse perché le prime sono scomode alla Sua coalizione e le seconde risulterebbero assai utili? Lei che è un colto e raffinato docente universitario certamente ha studiato bene la storia, e perciò non Le sfuggirà che nel corso dei secoli la prima preoccupazione della Chiesa riguardo alla politica è stata conservare la sua indipendenza, il suo diritto ad affermare ciò che ritenesse giusto, anche a dispetto del potere. Lei saprà certamente, per esempio, che le vere ragioni dello scisma ortodosso risiedettero nella volontà degli imperatori bizantini di mantenere la Chiesa sotto il proprio controllo, che la necessità di uno Stato della Chiesa è stata sempre invocata come garanzia di autonomia dal potere politico, che la riforma protestante in larga misura attecchì perché i sovrani vi videro un’occasione di estendere la propria influenza sulla religione (da cui il principio affermato dalla pace di Westfalia “cuius regio, eius et religio”). Ora, Lei pretenderebbe, perché fa comodo a Lei, di dettare i testi delle omelie? Domani forse si lamenterà che dagli amboni non si proclami che Gesù Cristo era di sinistra, e che quindi il buon cattolico deve votare la sua coalizione? E poi che cosa chiederà ancora, magari che il papa le dia il cardinalato per “chiara fama”? Sto scherzando, non ritengo certo che Lei voglia estendere la sua influenza agli altari, se mi permette, Lei non è un Enrico VIII. Tuttavia, per piacere, ci risparmi questa caduta nell’estremo cattivo gusto, se non altro per la sua assoluta inutilità.