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La fucilazione del Papa

Fonte:
CulturaCattolica.it

Alla vigilia di Pasqua Genova era tappezzata di fotomontaggi che raffigurano la fucilazione del Papa.

Se si fosse trattato di un solo cartello contro un Imam, uno di quelli che predicano odio contro gli italiani maiali infedeli, allora si sarebbero alzate schiere di giornalisti, e politici bardati con bandiere colorate, per insegnarci che non si può fare di tutta l’erba un fascio, che bisogna favorire il dialogo, che non si devono offendere i musulmani, che in fondo, rinunciare a un crocifisso appeso al muro in nome della solidarietà e dell’integrazione è cosa buona.

Ma quello che vogliono fucilare è Benedetto XVI, non un Imam qualsiasi, e allora aspettiamo che parta un colpo, prima di dire qualcosa.
Prima di dire che quei cartelli sono un atto ignobile, che non c’è dialogo senza il rispetto reciproco, che il Papa ha tutto il diritto di dire la sua, di indicare agli uomini la strada, e gli uomini hanno la libertà di ascoltarlo o di non ascoltarlo, ma non di metterlo a tacere in modo cruento.

Un paese bello, grande e libero come è il nostro, non ha bisogno di gente che inneggia alla fucilazione del Papa, come non ha bisogno di gente che istruisce kamikaze.

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