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Quel perdono che non vogliamo capire

Fonte:
CulturaCattolica.it



Il signor Castagna ha perdonato gli assassini di sua moglie, sua figlia, suo nipote.
Un perdono pacato, sincero, che ha dato più scandalo della voglia di vendetta di  Azouz Marzouk marito di Raffaella Castagna.
Perché?
Perché la vendetta, ci appartiene più del perdono.
Azouz Marzouk ci somiglia di più, anche noi abbiamo pensato che chi ha ucciso in modo così efferato non merita rispetto, perdono, comprensione.
Ci mette a disagio vedere il loro avvocato fare il suo lavoro, cercare attenuanti per un gesto che non ne ha.
La gente intervistata per strada chiede si butti la chiave della cella degli assassini, e non capisce il perdono di Castagna.
Una signora  intervistata ha rimproverato al signor Castagna la freddezza nei confronti della figlia che aveva fatto scelto di sposare un Tunisino, dimenticando che pur avendo saldato il suo conto con la Legge, il marito di Raffaella è stato in carcere per droga, e quale genitore non sarebbe stato preoccupato per una figlia che sceglie di vivere e di fare un figlio con una persona che vive di espedienti? Sta di fatto che Raffaella non è stata lasciata sola, tanto che sua madre è morta con lei. 

Ma non c’è comprensione per chi perdona.

Eppure lo ha spiegato il signor Castagna, non potrebbe recitare ogni giorno la preghiera del Padre Nostro se non sapesse perdonare, ed è forse questo che ci inquieta, persino un sacerdote ha dichiarato su un giornale che non capisce questo perdono.

Ma forse, la realtà e il cuore dell’uomo a volte sono più semplici di quanto pensiamo.
Chi è cresciuto ed è stato educato alla fede, quella vera, fatta di gesti quotidiani, di profondo amore per la realtà, non può vivere senza perdonare, che si badi bene, non vuol dire non soffrire, non sentire l’ingiustizia, ma non si può vivere e chiedere perdono se non si è capaci di perdonare.
Nessuno di noi può sapere cosa accade nel cuore di questo uomo, che in un attimo si è trovato senza moglie, senza figlia, senza il nipotino Youssuf. Probabilmente ci saranno cose che avrebbe voluto dire e non ha detto, abbracci che non ha dato, gesti per i quali sentirà il bisogno di chiedere al Signore perdono, ma proprio per questo, perché ci riconosciamo peccatori in ogni nostra giornata non possiamo non essere capaci di perdono.
Questo ci insegna il signor Castagna, con il suo volto che non ha più colore, con i suoi occhi buoni che capisci non stanno mentendo, questo ci insegna e questo noi fatichiamo a capire, perché crediamo che il perdono sia una scelta dell’intelligenza, della volontà, invece è una scelta del cuore, chi sa di averne bisogno non può non concederlo e sa che non perdonare sarebbe ingiusto prima di tutto verso sé stesso, sarebbe come non amarsi due volte.

“Padre nostro che sei nei cieli… rimetti a noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri debitori, e non ci indurre in tentazione, ma liberaci dal male. Amen”
E’ un perdono che avrà bisogno ogni giorno del suo “si” della riconferma, perché ci saranno giorni in cui la solitudine sarà più intensa, i ricordi più dolorosi, ma  il signor Castagna sa è che chi ama, chi crede non è mai solo ed è accompagnato nel cammino verso la liberazione dal male “liberaci dal male. Amen”

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