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Cristiani: chiamati alla santità

Fonte:
CulturaCattolica.it

Città del Vaticano, 1 novembre 2006
Durante la Messa di “Ognissanti” il Papa ha pregato per tutti quei cristiani che nel mondo «sono osteggiati, disprezzati e perseguitati a causa del Vangelo».

Tra le preghiere dei fedeli anche l’invocazione in filippino affinché tutti «da ogni terra e popolo» diventino «popolo di Dio, gente santa capace di proclamare le azioni meravigliose» del Signore. Una preghiera è stata recitata infine in arabo. Non sono una esigua casta di eletti, ma una folla senza numero

“I santi sono per noi amici e modelli di vita. Invochiamoli perché ci aiutino ad imitarli e impegniamoci a rispondere con generosità, come hanno fatto loro, alla divina chiamata
”. “L’esempio dei santi - ha detto il Papa - è per noi un incoraggiamento a seguire le stesse orme, a sperimentare la gioia di chi si fida di Dio, perché l’unica vera causa di tristezza e di infelicità per l’uomo è vivere lontano da Lui”.

Il Papa nell’omelia ha detto che siamo tutti chiamati alla santità, sottolineando come i santi siano una folla senza numero, non solo un gruppo di eletti “non vi sono soltanto i santi ufficialmente riconosciuti, ma i battezzati di ogni epoca e nazione, che hanno cercato di compiere con amore e fedeltà la volontà divina”.

Ma in che cosa consiste la santità? Si domanda il Papa.
E la risposta è per tutti:
“Per essere santi non occorre compiere azioni e opere straordinarie, né possedere carismi eccezionali. (…) È necessario semplicemente ‘servire’ Gesù, ascoltarlo e seguirlo senza perdersi d’animo di fronte alle difficoltà”.

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