Io sto con il Papa - è opportuno?
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E' opportuno?
Mi ha domandato qualcuno, quando, qualche giorno fa, dicevo che dovremmo fare migliaia di adesivi da mettere sulle auto - IO STO CON IL PAPA.
No, non è opportuno: è vitale.
Ne va della libertà di tutti, quindi della vita, non possiamo essere ostaggi della paura.
Non possiamo fingere di non capire che il rispetto, o è reciproco, o non è rispetto ma sottomissione.
Lilli Gruber ha detto: "Credo che fare delle dichiarazioni come ha fatto il Pontefice, sia politicamente un grave errore. Il pontefice ha messo benzina sul fuoco, come si suol dire, con questa sua lezione teologica a Ratisbona e credo che non si debba dipingere il mondo islamico e la sua religione come fonte di ogni male, come non credo si possa dividere il mondo in buoni e cattivi". (Roma, 19 set. Apcom)
Ha espresso la posizione di molti che in questi giorni fanno "melina", cercano di dire e non dire.
Condannano gli attacchi al Papa, ma lasciano intendere che il mondo islamico non va "irritato".
Le vignette Danesi che sbeffeggiavano l'Islam erano un grave errore, le vignette islamiche che sbeffeggiano il Papa, sono 'una reazione comprensibile'.
Non ci siamo.
Il Papa non ha fatto delle dichiarazioni, come ha detto la Gruber, ha fatto una lezione e all'interno di essa ha fatto una citazione, è chiaro a tutti che il discorso verteva sul rapporto tra fede e ragione, e chi ha reagito con violenza a questo discorso, non ha fatto altro che dimostrare che quando la ragione non è attivata si cade nel fondamentalismo.
Scrive oggi Magdi Allam: "La Jihad della parola si fonda sulla consapevolezza che il nemico, ovvero noi tutti (compresi coloro che oggi irresponsabilmente fanno da sponda agli estremisti islamici), saremo sconfitti quando ci autocensureremo volontariamente, quando saremo soggiogati dalla paura di dire ciò che pensiamo e di essere ciò che siamo, quando il terrore di ciò che potrebbe accaderci ci lacererà interiormente e paralizzerà totalmente. Purtroppo, così come attesta la reazione sconsiderata di tante «autorevoli» testate occidentali, viviamo sotto una cappa di mistificazione della realtà, che vorrebbe farci credere che l'11 settembre è un complotto della Cia e del Mossad e che il 12 settembre è un complotto di Benedetto XVI. La verità è che siamo in una fase cruciale della storia contrassegnata, da un lato, dalla guerra del terrorismo islamico e, dall'altro, dal nichilismo occidentale. L'impegno del Papa è volto a impostare il dialogo con l'islam nella consapevolezza della diversità religiosa e sulla base del rispetto e della condivisione dei valori fondanti della nostra umanità, in primis la sacralità della vita e la dignità e libertà della persona. E, al tempo stesso, ad affermare una civiltà dell'uomo che rifugga dal relativismo religioso, valoriale e culturale. Ecco perché oggi il Papa rappresenta il baluardo a difesa della libertà e della civiltà di tutti noi."
Proprio perché il Papa difende la libertà e la civiltà, non possiamo non dire "STO CON IL PAPA" come hanno fatto i 40.000 all'udienza Generale di ieri, a Piazza San Pietro.
Tutti si attendevano che la gente disertasse la piazza, che la paura avesse il sopravvento, erano stati distribuiti 20.000 biglietti, invece, contrariamente alle previsioni, erano più di 40.000 per dire al Papa che non è solo, che c'è gente che non si chiede se è opportuno, ma se è bene.