Quando la "presunzione" sale in cattedra...
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Sua Santità Benedetto XVI è davvero fortunato ad avere tanti consiglieri disinteressati, e tra questi in particolare Enrico Boselli ed Antonio Di Pietro.
Boselli afferma che «nessuno mette in dubbio la buona fede di Papa Ratzinger che certo non aveva l’intenzione di suscitare gravi reazioni nel mondo islamico come quelle che ci sono state», tuttavia «in un contesto di tensioni diffuse è necessario evitare che si rinfocoli un conflitto tra fondamentalismi religiosi. Ciò però non deve limitare la libertà di opinione soprattutto quando è necessario denunciare gravi atti illiberali e repressivi ovunque si verifichino, … speriamo che la precisazione fatta dal nuovo segretario di stato vaticano, serva a calmare gli animi».
Ancora più preoccupato di aiutare il Papa, Di Pietro ricorda che « in un momento delicato come questo, nessuno, nemmeno il Papa, si può permettere di lasciarsi anche solo sfuggire affermazioni che possano alimentare una situazione già esplosiva – aggiunge che le parole del Papa – hanno messo benzina sul fuoco ed è giusto, almeno per carità cristiana - aggiunge - che egli si scusi e dia le spiegazioni dovute. Nel Vangelo Gesù insegnava di porgere l’altra guancia e il primo esempio lo dovrebbe dare lui stesso. In ultimo - sottolinea Di Pietro - le spiegazioni dovrebbero arrivare direttamente da Papa, perchè la questione non può essere lasciata nelle mani di un portavoce ».
In un colpo solo Papa Ratzinger è aiutato a rendersi conto che è un fondamentalista e che, oltre a non riflettere prima di parlare, manca di carità cristiana; lo afferma uno che nella sua attività professionale, con profondo senso della misura, ha spesso rinunciato a successi personali pur di “offrire l’altra guancia”.
Credo che anche Magdi Allam debba della gratitudine a Boselli e Di Pietro, infatti si sono affrettati a dimostrare incontrovertibilmente quanto avesse ragione rilevando: «La lezione da trarre è che l’Occidente e la cristianità la smettano di considerarsi la causa di tutto ciò che succede, nel bene e nel male, in seno all’islam e nel resto del mondo.»
Se riflettiamo bene, anche noi dobbiamo riconoscenza ai due: ci hanno insegnato umiltà, cautela e considerazione “di tutti i fattori”, altrimenti si rischiano inammissibili assurdità e figuracce come le loro, e ci hanno dimostrato come sia vero ciò che ha detto Rocco Buttiglione: «L’occidente secolarizzato vuole una libertà senza verità, mentre il fanatismo islamico vuole una verità senza libertà.»