In Italia circolano solo le notizie che fanno comodo ai poteri forti
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Al Meeting di Rimini il Presidente Marcello Pera, in un incontro sulla "laicità" delle Istituzioni ha affermato che ne esistono due forme: una, che per comodità si potrebbe definire anglosassone, presente soprattutto negli Stati Uniti, prevede che lo Stato sia neutrale rispetto alle fedi ed alle religioni presenti ed attive nella società, l'altra, che si può definire francese e giacobina, è ostile a tutte le fedi e le religioni e tende ad ostacolarne la presenza pubblica. La prima è laicità, la seconda e "laicismo" deteriore, nocivo per il pluralismo democratico. La seconda è quella imperante in larga parte dell'Europa ed in Italia in particolare; un'ennesima prova? Eccola.
Giovedì 07 settembre 2006, nell'imminenza del vertice UE – Cina, il Parlamento europeo a Strasburgo ha approvato un documento dettagliato e coraggioso, analizzando minuziosamente la situazione interna del grande Paese asiatico, il più popoloso del mondo, e i suoi rapporti internazionali nello scacchiere mondiale, incluse le relazioni con le Chiese cristiane e con la Chiesa cattolica in particolare, prendendo «atto con rammarico delle gravi violazioni della libertà religiosa».
In Italia i media hanno dato scarsissimo risalto a questa decisione del Parlamento, spesso ignorandola totalmente. Ha proprio ragione un nostro Vescovo quando notava recentemente che abbiamo alcuni buoni giornalisti, ma i giornali (compresi quelli televisivi) riportano solo ciò che aggrada alla cupola massonica, alla cupola politica o partitica che governa la casa editrice. Questa notizia non fa gioco ai poteri forti, anche perché i loro "amici" al Parlamento europeo hanno votato contro: questa si chiama censura, non c'è dubbio!
Ma torniamo al documento approvato a Strasburgo, che parte da un'analisi puntuale della situazione cinese; questa parte si sviluppa in 62 articoli di considerazioni preliminari (fatto abbastanza inusuale), la risoluzione si compone poi di 85 articoli, ben 27 dei quali dedicati al rispetto dei Diritti umani in Cina.
Come ho dichiarato a Zenit, dopo aver condannato la tortura, la pena di morte, ma anche la politica "di un solo figlio" applicata con metodi coercitivi inaccettabili, la Risoluzione prende atto con rammarico della grave violazione della libertà religiosa, citando espressamente e condannando esplicitamente persecuzioni di Vescovi, sacerdoti e fedeli, ed esprimendosi a favore di un dialogo onesto e costruttivo tra la Repubblica Popolare Cinese e la Santa Sede, stigmatizzando inoltre le recenti nomine episcopali in spregio alla Chiesa di Roma. Il Parlamento europeo chiede anche notizie riguardo ai Vescovi incarcerati ed esorta le autorità cinesi a liberare tutti i cristiani che sono tuttora ingiustamente perseguitati e detenuti. Il testo difende poi alcuni importanti principi: le libertà fondamentali, i diritti della persona, la tutela delle minoranze religiose, e il diritto della Chiesa Cattolica a nominare i propri Vescovi, oltre alla difesa dell'autonomia del popolo Tibetano.
Il documento del Parlamento europeo afferma che «la sicurezza sociale, la salute e la sicurezza sul luogo di lavoro, il diritto d'associazione sindacale, le relazioni industriali e il dialogo sociale rappresentano le sfide principali per il futuro della Cina». Espressioni insolitamente esplicite.
L'importanza del documento, che affronta anche i temi del dumping commerciale a danno soprattutto delle PMI (piccole e medie imprese) europee, e del blocco nel commercio delle armi, risiede nel fatto che indica le linee guida a cui dovrà attenersi la Commissione europea nel vertice con la Cina che si svolgerà a Pechino il 30 ottobre prossimo. E molti media italiani non ne hanno neppure parlato! Parlano invece diffusamente di un prossimo viaggio in Cina del Presidente Prodi; ci vogliamo augurare che Lui, "convinto europeista", ne tenga debito conto, anche se, come detto, non pochi membri della sua maggioranza a Strasburgo hanno votato contro.
La prudente e lungimirante diplomazia della Santa Sede, che non però ha taciuto posizioni franche e denunce esplicite, forse per la prima volta ha avuto un importante appoggio da parte di una Istituzione europea; e di questo, riconosciuto l'abile e qualificato lavoro di molti Deputati cristiani, ma non solo, dobbiamo essere sinceramente grati al Parlamento.
In questo caso dobbiamo dire che abbiamo una presa di posizione obiettiva ed esplicita a favore della libertà religiosa, indice del rispetto dei diritti umani, delle libertà sindacali e politiche, insomma indice del rispetto della libertà, e della libertà di tutti.
Non possiamo inoltre non ricordare una recente conferenza stampa indetta presso il Parlamento europeo a Strasburgo dal Vice Presidente Mario Mauro, in cui il Direttore di "Asia News", Padre Bernardo Cervellera, ha denunciato e documentato numerosi attentati alla libertà religiosa ed alla libertà umana in Cina. Forse non a caso un documento odierno dei Servizi d'informazione del Parlamento cita tra i link utili in materia "Asia News".
Questo greve fenomeno di censura riscontrato in Italia, sottolinea ancora una volta, se ce ne fosse bisogno, la necessità di organi d'informazione cattolici come CulturaCattolica.it, Zenit, Asia News, Radio Maria, che trasmette anche il giornale radio di Radio vaticana e una seguitissima "rassegna stampa" quotidiana di Padre Livio, Avvenire ed altri. Dobbiamo sostenerli e diffonderli. Ne va non solo dell'obbiettività e della completezza delle informazioni, ma anche di un reale pluralismo e quindi della democrazia.