L’eugenetica buona non esiste
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Questa lettera dovete leggerla, stampatevi il PDF e leggetela TUTTA.
Preleva il testo: http://www.ilfoglio.it/downloadpdf.php?id=43013 [PS: se lo volete in formato Doc, chiedetecelo]
E’ una testimonianza preziosa, lucida che a mio avviso deve diventare patrimonio di tutti, utile alla discussione tra amici e alla riflessione personale.
Sto parlando di una lettera apparsa su IL FOGLIO del 20 maggio 2006 a pagina due.
L’ha scritta Rosa Monckton, una donna inglese che ha così reagito alla sponsorizzazione governativa della selezione prenatale.
Qui, con la scusa dei “progressi scientifici” sta passando l’idea di una “eugenetica buona”, come se prendersi la briga di selezionare gli esseri umani possa essere cosa buona, almeno in alcuni casi.
Il processo di desensibilizzazione e anestesia delle coscienze è partito molto tempo fa, quando si è deciso che l’aborto non era un omicidio, sino ad una certa età, ad un certo mese di gestazione si poteva fare senza infrangere la legge. Poi in alcuni casi, si poteva fare anche in stato di avanzata gravidanza, si trattava di un bambino che sarebbe nato “difettoso”, perché era chiaro, che chi non è perfetto è infelice e se non lo è lui, rende infelici quelli che gli stanno attorno.
Il concetto è stato ben assorbito, tanto che fare degli esami anche invasivi come l’amniocentesi, per stabilire se il bambino sia affetto da sindrome di Down è divenuto prassi.
E’ chiaro che lo scopo non è curare il bambino ma dare alla madre la possibilità di disfarsene, ma questo fa parte delle cose che si sanno, ma non si dicono.
Poi si è detto che in fondo un embrione ha tante e tali incognite sul suo cammino dal concepimento alla nascita da non poter essere considerato altro che un ammasso di cellule.
Per assurdo, più la scienza scopre le meraviglie delle fasi che vanno dal concepimento alla nascita e più chiude gli occhi per non vedere il sole.
Ora, la notizia di qualche giorno fa, che si iniziano a selezionare gli embrioni che potrebbero dare vita a bambini portatori di malattie ereditarie come il tumore, è stata accolta come un grande progresso scientifico. Mettere al mondo un figlio che rischia magari in età adulta di contrarre il tumore o la talassemia o qualsiasi altra malattia non “vale la pena”, non importa se quell’uomo magari vivrà cinquanta anni felici, se sarà un genio o il nuovo scopritore della cura per queste malattie, o se addirittura finirà per non contrarre quella malattia, perché il “grande fratello” ha deciso che non è degno di venire al mondo, lo dice la statistica, la legge delle probabilità.
Si tratta di un’aberrazione, ma nessuno sembra indignarsi; si può criticare il Papa, ma non la Scienza, che è divenuta la nuova fede pagana.
Dice Rosa Monckton: “Il problema è che sappiamo troppo, e così scienza e medicina diventano la risposta assoluta. Etica e morale sono troppo fuori moda anche solo per essere prese in considerazione. I fautori dello screening sostengono che è per il bene della società. Jonathan Clover, professore di etica al King’s College di Londra, ha affermato che lo screening dovrebbe essere ammesso, perché si fonda “sul desiderio pietoso di risparmiare ai bambini il grave peso della disabilità”. Tuttavia questo è lo stesso argomento avanzato dai nazisti, come sottolinea la regista Joanna Mack, che ha girato un film sulla propaganda nazista a favore dello sterminio degli handicappati”.
Vi consiglio la lettura di questa lettera e la sua diffusione, parlatene ai vostri figli, ai vostri alunni, ai vostri amici, perché stiamo davvero perdendo il lume della ragione, stiamo sacrificando il futuro su un “altare scientifico” che non ha a cuore l’uomo e la sua felicità, perché è fermamente convinto che la felicità l’uomo se la crei da solo e che per essere felici si debba essere perfetti e che la perfezione si possa “creare” scientificamente. Menzogna, questa è la menzogna a cui crede chi è convinto che l’uomo si fa da sé.