Questo è il mio breve resoconto sul Meeting...
- Autore:
- Curatore:
- Fonte:
E' certamente un agosto intenso quello che ha visto un milione di giovani partecipare alla Giornata Mondiale della Gioventù e seicentomila persone al Meeting di Rimini.
A Colonia il Papa ha ricordato il ruolo dei Santi, "esempi di vera umanità" per tutti noi. I primi furono i Magi d'Oriente, con il loro carico di oro, incenso e mirra, che seguendo la stella (il segno) giunsero alla meta, il Bambin Gesù. Il Re dei Re. Il Vangelo di Matteo narra che, facendo ritorno a casa, presero un'altra strada per evitare Re Erode, che voleva morto il Bambin Gesù ed essere così lui il Re dei Re. E tornati a casa "erano come stranieri". Immaginateli, questi re, sfiancati dal lungo cavalcare, tornare alla loro casa e raccontare con inusitata gioia e inimmaginabile trasporto di quel piccolo bambino, di quella grotta laggiù, a Betlemme, dove la stella si era fermata... ed essere invece accolti come "pazzi",come "stranieri in casa loro". E' il rischio del cristiano. Un rischio che vale la pena di correre. Ed infatti, all'insegna di quel rischio, ecco che anche quest'anno il Meeting per l'amicizia tra i popoli ha raggiunto la ventiseiesima edizione.
L'ho vissuto "da addetta ai lavori", me ne stavo nella vivace e caotica sala stampa, tra un Farina che sorseggia un caffè (ovviamente in compagnia), un Feltrino che batte al pc, un Gianguido Vecchi che cerca disperatamente una rassegna stampa del giorno...e tra i mille volti compare pure Nicoletta Thiliacos sì, quella del Foglio, e porca miseria se non mi prende un colpo quando me la presentano. E tanto di cappello al buon Ronza che ci ha sopportate. La polemica suscitata da un brillante articolo di Antonio Socci non ci ha sconvolte più di tanto, anzi: don Chisciotte è l'esatto opposto del cristiano, lui di segni ne vedeva fin troppi e non certo attinenti alla realtà, come invece insegna don Giussani. E dell'intrepido (?) eroe della Mancha del resto non è che la kermesse riminese sia stata troppo piena: la libertà è una cosa seria.
La libertà stava nella mostra sulla Rosa Bianca, nella quale ci siamo scontrate con volti di giovani universitari (come noi) che per un appassionato amore alla libertà (dal nazionalsocialismo), alla giustizia (per il loro popolo) ed alla bellezza (la musica, l'arte, la filosofia) tentarono una resistenza innanzitutto culturale al nazismo. Vennero
ghigliottinati, eppure i loro scritti e la loro amicizia arriva fino ad oggi.
La libertà
La libertà ti fa incontrare tra i padiglioni della fiera riminese il marxista, ateo e rifondarolo Cavallari, che occhiali da sole e voce profonda, si aggira tra le mostre
e nei dibattiti con la curiosità genuina che tanti invocano e rimpiangono in questi giorni (CL NON SA PIÙ STUPIRE, SI DICE, CL NON PORTA PIÙ NOVITA'). E noi, a guardare questo ragazzo in jeans e coda lunga, dal fare bertinottianamente interessante, ci stupiamo il doppio. E ringraziamo per la sua presenza (e pure per quella di Ottavio Brigandì, coautore con Cavallari del libro"fuori dalla metafora del volo" del quale consigliamo a tutti la lettura!).
E che bella la libertà che han portato Assuntina Morresi, Lucetta Scaraffia ed Eugenia Roccella alla presentazione del volume "contro il cristianesimo"...un'indagine che molte delle femministe da me apostrofate nei mesi scorsi dovrebbero leggere...
Essere liberi significa anche considerare la novità portata, ad esempio, all'Intergruppo Parlamentare per la Sussidiarietà, nel quale troviamo onorevoli dell'Udc,di FI, Ds, Margherita....concordi sulla necessità di nuova energia per l'Italia, nuovo welfare e senza per questo dover parlare di "morte del bipolarismo".
Libero (e sempre dal'età interessante) Mattia Feltri, che si porta a cena sette universitari un po' impacciati ma battaglieri nel discutere e nel difendere le proprie posizioni. E insomma, se Cl non è rivoluzionaria, come sono possibili tutti questi incontri in una sola settimana? E' questa la rivoluzione del movimento di don Giussani: è possibile un incontro tra diverse libertà. C'è la possibilità di essere uomini veri (e quindi liberi).
Socci non ha scritto nulla di sbagliato provocando sul titolo del Meeting: uomini liberi o schiavi di una promessa fatta ad una improbabile Dulcinea del Toboso?
Sicuramente liberi, sicuramente imperfetti e legati da una promessa ben più grande di quella sentimentale dell'eroe-fantoccio. La promessa di un Cristo fattosi uomo. E' roba ben più seria, paremi. E da non dimenticare. Per questo le sterili polemiche in risposta al Socci non hanno che il sapore di litigi da prime donne.
Presenti inoltre a i Rimini politici (più o meno interessati alle vicine elezioni), attori e registi (meraviglioso l'incontro di Pupi Avati sulla passione ed il talento), ambasciatori israeliani e ministri degli esteri afghani ed iraqeni. E pure quella vecchia volpe di Giuliano Ferrara, che con sguardo sornione corteggia il popolo cattolico, che d'altro canto ricambia da mesi con una fedeltà quasi imbarazzante. E' Ferrara che ci sta provando con i cattolici? Sono i cattolici che ci provano con l'Elefantino? O è solo un pezzo di strada che si sta percorrendo assieme, consci del momento storico-politico e
culturale che stiamo attraversando? Certo è che in questo rapporto appassionato la libertà non manca, e nemmeno gli scambi d'opinione. Non è un Movimento in crisi, quello di Comunione e Liberazione (come alcuni anonimi volevano a detta di un bell'articolo di Mattia Feltri sulla Stampa).
E' un Movimento a cui manca un padre, che segue comunque LA strada indicata, con fatica certo,perchè la stella non sempre è visibile (nemmeno per i magi lo fu), spesso attardandosi,ma mai lasciando il sentiero "sempre affamati,sempre in lotta, sempre a riaffermare" scriveva Eliot...e noi con loro.